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concorso di lavoro

Pezzopane: “si facciano i concorsi, non penalizziamo i giovani”

Pubblicato il 12 Aprile, 2021

Stefania Pezzopane, deputata del Partito democratico, scrive in una nota: “La pubblica amministrazione ha urgente necessità di risorse umane preparate, anche per supportare la programmazione del Pnrr. Bisogna velocizzare le procedure, ma evitando una pre-selezione per titoli che rischia di penalizzare proprio i più giovani, quelli che si stanno preparando per i concorsi. Questo criterio si presenta persino ‘classista’, perchè spesso conseguire un titolo presuppone la frequentazione di costosi master e corsi post laurea. Inviterei il ministro Brunetta a ragionare su questo punto e a considerare la delusione di chi non ha avuto il tempo o le risorse o l’occasione per conseguire i titoli, ma comunque è preparatissimo perché ha studiato con dedizione e passione”. Così la deputata del Pd Stefania Pezzopane, dopo aver incontrato stamane  un gruppo numeroso di giovani laureati. “Erano in gran parte liberi professionisti, i cosiddetti concorsisti – prosegue Pezzopane –giovani preparati che da qualche anno attendono i concorsi. Ho sempre condiviso la scelta del  governo Conte e dell’allora Ministro Provenzano di prevedere dei concorsi speciali per rafforzare e modernizzare la pubblica amministrazione, con la previsione di  assumere 2800 tecnici per la pubblica amministrazione del Sud e la promozione di bandi e concorsi per la gestione del Recovery fund. È stata una grande intuizione – sottolinea la parlamentare dem – per la quale ci siamo battuti anche come deputati Pd del Sud. E condivido anche la necessità di semplificare ed accorciare i tempi delle procedure. Ma facilitare  i concorsi pubblici non deve produrre una penalizzazione per  i più giovani, bisogna comunque puntare a portare nella pubblica amministrazione i più preparati e meritevoli. Ascoltando questi giovani – ha concluso Pezzopane – ho sentito invece molta preoccupazione e paura dell’esclusione a monte, senza nemmeno poter dimostrare le proprie qualità, e tanta delusione perché così restano fuori dal necessario ricambio nella Pa. Il Piano per reagire alla crisi economica e sociale provocata dalla pandemia c’è e si chiama Next generation Eu, e sarebbe assai contraddittorio se proprio i giovani ne venissero esclusi in preselezione. La selezione avvenga con il concorso, teniamo insieme le esigenze, e portiamo i più meritevoli dentro la Pubblica amministrazione“.

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