Pubblicato il 16 Aprile, 2021
Apprendiamo dalla Stampa (Corriere della Sera) che lo Stato ha perfezionato il suo ingresso nell’Ex Ilva di Taranto, con il 38% delle quote e con diritto di voto pari al 50%. Il polo siderurgico tarantino si chiamerà “Acciaierie d’Italia” e lo Stato entrerà nel CDA con 3 membri su 6.Nel 2022 l’operazione Stato a Taranto dovrebbe concludersi con una partecipazione al 60%.È prevista la costruzione di un impianto di preridotto per rendere l’Acciaieria “green”.
Una notizia importante e positiva, che potrebbe aprire lo stesso tipo di percorso anche per Piombino.
Come UGLM abbiamo espresso da tempo la richiesta di tenere unite le vertenze di Taranto, Piombino e le altre importanti realtà siderurgiche italiane, nell’ottica del Piano Siderurgico nazionale annunciato prima dall’ex Ministro Patuanelli e confermato poi dall’attuale Ministro Giorgetti.
Se di Piano Siderurgico nazionale si deve parlare, allora a Piombino siano messe in atto le stesse condizioni di Taranto, ingresso di Invitalia al 38% con uomini dello Stato nel CDA e ulteriore consolidamento nel 2022 fino al 60%. La vertenza Piombino è sempre stata considerata una vertenza di serie “B” dai vari governi succedutisi in questi anni.Auspichiamo che questo Governo dia a Piombino la dignità che merita.
–Segreteria Provinciale UGLM-RSU JSW UGLM