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Anas

Ristoratori, protesta blocca temporaneamente l’autostrada: manifestante investito da un’auto

Pubblicato il 19 Aprile, 2021

I ristoratori di Tni (Tutela nazionale imprese) Italia che da questa mattina bloccavano l’autostrada A1 all’altezza di Incisa-Firenze con una manifestazione, hanno liberato la strada e permesso al traffico di riprendere.

“Stiamo rientrando – conferma il leader di Ristoratori Toscana e Tni, Pasquale Naccari –abbiamo parlato con la Polizia che era arrivata e abbiamo lasciato libera la strada, stavamo provocando del disagio alle persone ed era giusto dargli la possibilità di muoversi”.  La manifestazione di protesta contro le nuove regole per le riaperture dei ristoranti ha preso il via questa mattina con un centinaio di persone e si è protratta fino alle 14 e 30. In seguito alla presenza di persone sulle carreggiate Autostrade aveva disposto la chiusura dei tratti Firenze sud-Incisa verso Roma e Valdarno-Incisa verso Bologna, con code di 6 chilometri in una direzione e 5 chilometri verso l’altra. Adesso il traffico è tornato a fluire regolarmente. “Serve buon senso nelle regole per le riaperture, noi non ci fermiamo – ribadisce Naccari – se non avremo risposte a breve organizzeremo altre manifestazioni e proseguiremo nei prossimi giorni a bloccare l’Italia, se l’Italia non si prenderà cura di noi. Sono 14 mesi che lo Stato ci ha abbandonato”. Durante la protesta un manifestante è stato investito da un’auto che ha forzato il posto il blocco ed è stato portato in ambulanza al pronto soccorso. Il ristoratore ferito, Antonio Alfieri di Sassuolo, è in buone condizioni. L’automobilista invece è stato fermato dalla Polizia stradale al casello di Barberino del Mugello e denunciato per lesioni volontarie. “Antonio sta bene – informa il leader di Ristoratori Toscana e Tni – ha solo qualche contusione, nulla di grave fortunatamente. Massima solidarietà nei suoi confronti e speriamo si riprenda presto. Ribadiamo che siamo persone pacifiche, vogliamo soltanto lavorare, ci sta la rabbia per la fila, ma questa è una follia”. (fonte: Agi)

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