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Raccolta differenziata, passo del gambero a Salerno

Pubblicato il 21 Aprile, 2021

Differenziata, inversione di rotta a Salerno. Cala la differenziata nel Comune che un tempo era ai vertici nazionale della raccolta differenziata. Lontano quel 72% che portò il capoluogo a diventare un caso da vetrina nella Campania dell’emergenza rifiuti, ma quello 0,13% in più rispetto al 2019 ha spinto Salerno a quota 59,76%. La strada è lunga per recuperare almeno quel 5% che la separa dall’obiettivo del 65% fissato dalla legge per i comuni italiani. Nel 2020 sono state prodotte 58.581,60 tonnellate di rifiuti, l’anno precedente erano state 62.407,82, circa quattromila in meno. La parte differenziata, in peso, è diminuita da 37.214,26 tonnellate a 35.171,98 tonnellate (duemila di meno), ma è aumentata la percentuale sul totale, passando dal 59,63% al 59,76%. Anche la quantità di indifferenziata è diminuita, da 25.193,56 a 23.679,62. Dall’esame delle singole voci si nota che rispetto al 2019, nel 2020 la raccolta degli imballaggi in cartone è calata da 1.712 a 1.273 tonnellate, probabilmente a causa di molti negozi chiusi per la pandemia. Diminuiti anche i frigoriferi dismessi, 129,340 tonnellate dalle 151,020 del 2019 e gli ingombranti (mobili, materassi e similari), passati dalle 4.026 tonnellate alle 3.654 del 2020. Sensibile calo dei farmaci passati dalle 15,19 tonnellate del 2019 alle 12,57 dello scorso anno. Giù pure la frazione organica: due anni fa erano 17.317 tonnellate, nel 2020 16,241.

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