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Dl riaperture, le Regioni: “se si cambia idea si fa una nuova convocazione e si rimodulano gli accordi”

Pubblicato il 23 Aprile, 2021

Le regioni chiedono un incontro prima della pubblicazione del decreto. “Sulla scuola c’è un problema politico-istituzionale importante: l’aver cambiato un accordo siglato con la Conferenza delle Regioni, con i Comuni tramite l’Anci, e con le Province tramite l’Upi, ovvero per una scuola che aveva un range di presenza dal 60 al 100%”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in una intervista su Radio KissKiss, attacca il governo sulle lezioni in presenza. Nel decreto aumenta di fatto dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il limite dell’accordo siglato, continua Fedriga, “non era per una scelta politica dei territorio, ma per limiti fisici: perché servirebbero dai 15 ai 20mila autobus in più per il 100% della scuola”, sottolinea. E prosegue: “Questo è un precedente molto grave, non credo ci sia mai stato un precedente del genere, perché se si cambia idea si riconvocano quelli con cui si sono presi gli accordi, e si rimodulano”. Il presidente ha quindi convocato urgentemente una Conferenza straordinaria con Anci e Upi, fa sapere. E conclude: “Qui si prescinde dalle sensibilità politiche, dal dire quel che si apre e cosa si chiude; qua si è incrinata la leale collaborazione tra stato e Regioni”.

Fontana: “Teniamo duro, tutti i territori la pensano nella stessa maniera”

“Quella della Lega è posizione di estremo buonsenso, per ideologia si forza sulle scuole e si danno sberle a imprenditori e commercianti che, con linee guida sicure, non comportano alcun rischio. Teniamo duro, tutti i territori la pensano nella stessa maniera”. Lo ha detto il governatore della Lombardia Attilio Fontana, durante la segreteria politica della Lega.

Sulla stessa posizione Luca Zaia: “Quella della Lega è una posizione sacrosanta e giusta, rappresentiamo l’Italia intera che come Regioni, all’unanimità, chiedeva riaperture e ripartenza. Il governo deve rivedere nei prossimi giorni le sue posizioni. Teniamo la posizione, è la scelta corretta”.

Toti: “Speriamo che il decreto arrivi immediatamente in Parlamento”

“La conferma del coprifuoco alle 22, l’apertura di cinema e teatri e, allo stesso tempo, il divieto di mangiare all’interno di un ristorante, come invece prima era consentito fare in zona gialla, sono decisioni che, oltre a essere incoerenti, colpiscono sempre gli stessi. Speriamo che il decreto arrivi immediatamente in Parlamento, dove anche i nostri parlamentari faranno di tutto per rimediare a queste incongruenze. Così non va. È il buonsenso che lo dice”. Così si espresso, in un post su Facebook, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

“Ancora una volta vengono penalizzati gli organizzatori di eventi, matrimoni e cerimonie, che saranno impossibilitati a lavorare la sera, nel pieno della stagione più gettonata – aggiunge il governatore – in queste ore, sto ascoltando con attenzione e preoccupazione gli sfoghi di migliaia di lavoratori che hanno tutta la mia comprensione e vicinanza. Su questi temi, faremo sentire la nostra voce, che è la stessa di chi, in queste ore, protesta per i provvedimenti presi”. (fonte: Agenzia Dire)

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