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Valter Molosti legge per il 25 aprile parole di Resistenza di Primo Levi

In occasione dell’anniversario della Liberazione, il 25 aprile, il TPE, Teatro Piemonte Europa ripropone al proprio pubblico “Fuga. Ventun poesie di primo Levi”, lette e interpretate da Valter Malosti.

Pubblicato il 24 Aprile, 2021

Torino. In occasione dell’anniversario della Liberazione, il 25 aprile, il TPE, Teatro Piemonte Europa ripropone al proprio pubblico “Fuga. Ventun poesie di primo Levi”, lette e interpretate da Valter Malosti.

Lo spettacolo, realizzato lo scorso 27 gennaio in diretta streaming dallo Spazio Rossellini in Roma, in occasione della Giornata della Memoria, sarà disponibile per l’intera giornata sul canale youtube della Fondazione al seguente link: www.youtube.com/fondazionetpe

L’iniziativa è realizzata dal Circuito Multidisciplinare del Lazio in collaborazione con TPE Teatro Piemonte Europa e Fondazione Teatro A. Ponchielli di Cremona.

Valter Malosti, dopo il progetto intitolato “Io so cosa vuol dire non tornare”, realizzato da TPE insieme alla Fondazione Circolo dei Lettori e al Circolo Internazionale di Studi Primo Levi, continua il suo lavoro di ricerca nel territorio della poesia di Levi, accompagnato da sound designer Gup Alcaro e dal chitarrista elettrico Paolo Spaccamonti.

“Fuga” rappresenta una delle tappe del percorso sulle opere e sulla figura di Primo Levi intrapreso da TPE e Valter Malosti nel 2019, in occasione del centenario dello scrittore con il progetto “Me, mi conoscete, Primo Levi a Teatro”, che ha visto la preziosa collaborazione tra TPE, Centro Internazionale di Studi Primo Levi e Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi.

Tutte le poesie sono nelle “Opere complete”, a cura di Marco Belpoliti, e numerosi testi provengono dalla raccolta pubblicata da Primo Levi nel 1984, dal titolo “Ad ora incerta”, altri sono successivi e costituiscono una novità per l’ascoltatore.

Primo Levi aveva datato tutte le sue poesie e questo impone di non poter leggere con la stessa lente critica poesie lontane tra di loro dal punto di vista temporale.

Nelle poesie di Levi, come ha spiegato Marco Belpoliti, la datazione risulta molto importante e dettata da un elemento di precisione, ma soprattutto dalla sua volontà di imprimere uno stigma temporale al suo lavoro poetico e di legarlo a eventi della sua storia. I suoi componimenti poetici sono liricamente consapevoli, capaci di esprimere la tragicità della vita e il travaglio interiore di un uomo, anche attraverso un uso molto forte della metafora.

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