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Furti d’auto di lusso in Toscana ed Emilia: obbligo di dimora per un uomo di Cisterna

Pubblicato il 26 Aprile, 2021

Si muovevano dalla provincia di Latina per andare a rubare auto di lusso nel centro Italia tra Toscana e Emilia Romagna, ma anche Abruzzo, Marche ed Umbria.

Le indagini sono partite da Arezzo, esattamente dalla Compagnia di San Giovanni Valdarno. Proprio dalla Toscana è scattata l’operazione “Driver” con cui i militari hanno dato esecuzione due ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora effettuando anche diverse perquisizioni. Nel mirino sono finiti due uomini residenti uno a Cisterna ed il secondo ad Ardea.

I carabinieri si sono messi sulle tracce della banda dal 4 dicembre, come riporta il portale ArezzoNotizie, in seguito all’ennesimo furto portato a termine proprio nella provincia aretina. I ladri sono riusciti a portare via da uno stabilimento di pelletteria, un Landrover Range Rover Sport (del valore di circa 70mila euro), nonostante la presenza di personale e videosorveglianza. Non un furto da sprovveduti, visto che nonostante l’auto fosse dotata di impianto di localizzazione gps, il segnale si perdeva quasi immediatamente.

Senza il supporto tecnologico, si è tornati ad un tipo di investigazione più tradizionale, partendo dall’auto ripresa dalle telecamere, con la quale i ladri si erano recati sul posto.

I controlli hanno portato gli investigatori nella parte sud della provincia di Roma e la provincia di Latina.

Alla banda sono stati poi attribuiti altri colpi realizzati col medesimo metodo e sempre riguardanti macchine di lusso, tra cui Range Rover Sport (in 4 dei casi ricostruiti), ma anche Audi Q-5 e Bmw X-6.

L’operazione di oggi, condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Arezzo, ha portato i carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno a notificare due provvedimenti di obbligo di dimora nei confronti di due dei principali indagati, per i quali sono stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dei furti. I due d’ora in poi non potranno uscire dai territori di Ardea e Cisterna, dove risiedono. Il terzo indagato è stato invece destinatario di un decreto di perquisizione, finalizzato ad incrementare ulteriormente il quadro indiziario.

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