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Catania, mafiosi e parenti percepivano il RdC: 76 denunciati

Pubblicato il 27 Aprile, 2021

Le Indagini dei carabinieri di Catania e del Nucleo ispettorato del lavoro hanno scoperto e denunciato 76 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Venticinque sono persone già condannate per mafia, le altre 51, comprese 46 donne, hanno ottenuto il Reddito di Cittadinanza senza comunicare che nel proprio nucleo familiare c’era anche un congiunto condannato definitivamente per associazione mafiosa.

La Procura distrettuale ha, quindi, emesso nei confronti dei denunciati un decreto di sequestro preventivo delle rispettive carte di reddito di cittadinanza. 

Le 76 persone denunciate dai carabinieri percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza da aprile del 2019. Tra i beneficiari affiliati a diverse cosche mafiose attive nel capoluogo etneo e in provincia: una cinquantina circa, sono risultati essere associati alla “famiglia Santapaola-Ercolano” di Cosa nostra ma, ci sono anche esponenti dei clan Mazzei, Cappello, Laudani, Cursoti Milanesi, Pillera, Scalisi e Santangelo-Taccuni. Le indagini hanno quantificato l’importo complessivo finora riscosso indebitamente che è di oltre 600.000 euro. La Procura ha interessato l’Inps per l’immediata revoca del Reddito di cittadinanza, con efficacia retroattiva, per tutti i 76 denunciati, e l’avvio delle procedure di restituzione dei soldi.

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