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L’Arcivescovo di Torino Nosiglia all’incontro dei sindacati sull’assistenza domiciliare degli anziani

Si è svolto svolto nella mattinata del 27 aprile l’incontro, in modalità online, tra le categorie dei sindacati CGIL, CISL e UIL e l’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia sul tema dell’assistenza domiciliare agli anziani.

Pubblicato il 27 Aprile, 2021

Torino. Si è svolto svolto nella mattinata del 27 aprile l’incontro, in modalità online, tra le categorie dei sindacati CGIL, CISL e UIL e l’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia sul tema dell’assistenza domiciliare agli anziani.

“Sono lieto di esprimere – ha spiegato monsignor Nosiglia – il mio plauso all’appello che i sindacati hanno attivato hanno attivato sul tema degli anziani, che sono tra i soggetti più importanti della società. Si tratta di un argomento che merita da parte delle istituzioni, delle famiglie, dell’opinione pubblica e della Chiesa, un’attenzione che vale la pena affrontare con impegno e perseveranza.

L’età adulta e anziana sta diventando ormai una frontiera sempre più numerosa nella nostra società e ci si rende conto di quanto sia una risorsa decisiva per il suo presente e il suo futuro. E’ importante che il patrimonio di cultura, di tradizione e di testimonianza sui principali valori civili e cristiani che hanno segnato la nostra storia, si mantenga vivo e sia sempre rinnovato e qualificato attraverso l’apporto di coloro che di tutto questo sono stati e restano i protagonisti”.

“Molto spesso – aggiunge monsignor Cesare Nosiglia – la famiglia monoparentale di oggi stenta a mantenere l’anziano nel proprio ambiente famigliare e ricorre perciò, oltre che alla presenza di badanti, a strutture apposite che stanno sempre più caratterizzando la nostra società.

Nello stesso tempo l’assistenza domiciliare, di cui tanto si parla e si auspica, resta un miraggio mai realizzato non solo per questioni economiche, ma anche sociali e culturali. Si osserva a volte in modo paradossale ma vero, che un papà o una mamma o comunque due anziani genitori che hanno con grandi sacrifici educato e aiutato a crescere due figli e figlie, non possono essere aiutati in prima persona dai figli stessi”.

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