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Covid, variante indiana nella comunità sikh pontina: si cercano coloro che sono tornati dall’India

Pubblicato il 28 Aprile, 2021

Non è stata ancora trovata la variante indiana del covid 19 tra le persone, appartenenti alla nutrita comunità del paese asiatico presente nella provincia di Latina, che i questi giorni viene sottoposta da una massiccia campagna di screening.

I contagiati riscontrati sono stati infettati dalla variante inglese, che ormai quella prevalente nella provincia di Latina.

Stando ai dati forniti dal ministero, sugli arrivi dal sub continente indiano delle ultime settimane, sono diverse centinaia le persone residenti in provincia di Latina in arrivo dal paese asiatico. Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, il direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Asl di Latina Antonio Sabatucci ha ammesso che: “Ci risulta, dopo un incontro con il capo religioso della comunità indiana, che sono circa 300 le persone arrivate dall’India prima dello stop ai voli, dobbiamo rintracciarli e tamponarli. Ci servono i nomi e gli indirizzi. Occorre trovarli subito”.

Intanto da prefettura e Asl è partita una campagna di informazione, attraverso il coinvolgimento delle autorità religiose presenti sul territorio, e che riguarda principalmente i comuni maggiormente interessati dalla presenza degli indiani, ovvero Sabaudia, dove c’è già una postazione per i tamponi a Bella Farnia, ma anche Latina, Terracina, Aprilia, Fondi, San Felice e Pontinia.

Attualmente sono circa 15mila i lavoratori indiani regolari presenti sul territorio, ma si stima che altrettanti siano presenti in maniera irregolare. Per questi ultimi il timore che venga esplorata la propria posizione potrebbe portare ad ignorare la ‘chiamata al tampone’… Un problema affrontato dallo stesso prefetto Falco che ha sottolineato come, in questo momento, la priorità vada data alla salute e che “Nessuno utilizzerà questo monitoraggio sanitario per la valutazione della loro posizione in Italia”.

La variante indiana, che sta facendo strage nel sub continente asiatico, pare essere più aggressiva, anche se alle condizioni igienico sanitarie in cui versa l’India, ne stanno favorendo la pericolosità.

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