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Venosa, una pattuglia dei Carabinieri

17enne accerchiato, malmenato e rapinato dal branco, arrestati tre giovani

Pubblicato il 5 Maggio, 2021

17enne accerchiato e rapinato dal branco, arrestati tre giovani. L’episodio era avvenuto il 19 marzo nella zona di via di Novoli. Stamani, 4 maggio, alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Stazione di Firenze Peretola hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di tre giovani ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate ai danni di un minorenne fiorentino.

La richiesta è stata disposta dal Giudice per le Indagine Preliminari presso il Tribunale di Firenze Sara Farini, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Firenze. Francesco Sottosanti ..  

Lo scorso 19 marzo era giunta al 112 C.U.R. una chiamata di aiuto da parte di un 17enne che, agitato, riferiva di trovarsi in via di Novoli e di essere stato, poco prima rapinato da 4 persone ai giardini di Piazzale Medaglie d’oro, nei pressi di via Baracca.

A seguito della chiamata, subito girata alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Firenze, veniva inviata sul posto la pattuglia della Stazione CC di Firenze Peretola, competente per territorio, che rintracciava il giovane in strada.

Aveva un dolore ad una spalla ma, prima di recarsi al pronto soccorso ove gli verrà diagnosticata la contusione della spalla, della clavicola destra e del bacino, con prognosi di 7 giorni, raccontava ai militari ciò che gli era successo.

Spinto a terra dal branco: preso borsello con 50 euro

Poco prima, mentre si trovava con alcuni amici ai Giardini di Piazzale Medaglie d’Oro, era stato avvicinato da quattro ragazzi, di poco più grandi di lui, i quali, con la scusa di chiedergli una sigaretta, lo avevano dapprima accerchiato e spinto a terra e, mentre alcuni del branco lo trattenevano, i restanti tentavano di rubargli il telefono cellulare e la cintura dei pantaloni, non riuscendovi a causa della resistenza del giovane, arrivando tuttavia da impossessarsi del portafogli firmato contenente la somma di 50 euro e di una collanina color oro.

Nel corso del racconto, successivamente formalizzato in denuncia presso il Comando Stazione CC di via di Peretola e confermato anche da alcuni testimoni, anch’essi escussi, il giovane aggiungeva che gli autori della rapina avevano abbandonato sul posto i documenti che erano custoditi nel portafogli, fornendo una descrizione particolareggiata dei 4, da lui già visti in zona in altre circostanze.

Dalle descrizioni fornite, i militari operanti riuscivano a individuare una rosa di possibili autori dell’evento delittuoso, dalle cui effigi fotografiche, sottoposte in visione alla vittima, venivano riconosciuti tutti e 4 i soggetti coinvolti.

Si trattava di M.H.A. 22 enne algerino, M.O. 17enne marocchino, A.S. 18enne marocchino, A.C. 21 italiano di origini brasiliane, immediatamente sottoposti a perquisizione nei rispettivi domicili fiorentini, in esito alla quale, nell’abitazione del 22enne veniva rinvenuto il portafogli firmato della vittima.

Minacce alla vittima e al testimone da parte di uno del branco per ritirare le denuncia

Per questi fatti, le risultanze investigative raccolte hanno consentito l’emissione del provvedimento restrittivo a carico degli indagati maggiorenni che non potranno allontanarsi dalla propria abitazione, né comunicare, con qualsiasi mezzo, con persone diverse da quelle che con loro coabitano o che li assistono.

Per tutti l’accusa, in concorso, di rapina e lesioni personali aggravate dall’aver agito in più persone riunite e aver determinato a commettere il reato un minore degli anni 18.

Per uno degli arrestati, A.C. 21 italiano di origini brasiliane, anche l’accusa di violenza privata: presso la Stazione dei Carabinieri di Firenze Peretola, il giovane 17enne vittima del reato, convocato per la restituzione del portafogli rinvenuto, riferiva di esser stato poco prima raggiunto telefonicamente da A.C. il quale tentava di costringerlo a ritrattare i fatti denunciati ai Carabinieri, informandolo di “stare attento poiché loro lo stavano cercando”.

Minaccia giunta anche ad uno dei testimoni, amico del denunciante, che aveva confermato la versione dei fatti. 

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