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Dieci interventi in Piemonte il 23 maggio per ripulire i fiumi

Oltre cinquemila volontari, riuniti sotto le bandiere blu di plastic free, saranno impegnati domenica 23 maggio prossimo nella più grande giornata di pulizia da plastica e rifiuti abbandonati lungo le rive del Po, dal Piemonte fino al Veneto, e dei suoi principali affluenti.

Pubblicato il 17 Maggio, 2021

Torino. Oltre cinquemila volontari, riuniti sotto le bandiere blu di plastic free, saranno impegnati domenica 23 maggio prossimo nella più grande giornata di pulizia da plastica e rifiuti abbandonati lungo le rive del Po, dal Piemonte fino al Veneto, e dei suoi principali affluenti.

E’ un tipo di inquinamento, quello da plastiche e rifiuti in genere, che risulta sempre più pericoloso e avviene nelle vicinanze dei fiumi, capace, purtroppo, di impattare quotidianamente sull’intero ecosistema, in particolare quello marino e, di conseguenza, sull’uomo.

L’evento dal titolo “Un Po’ prima del mare” è organizzato dall’associazione Plastic Free Onlus con il supporto dei gruppi Sofidel e Flowe, sponsor dell’iniziativa, e vede coinvolti in Piemonte dieci Comuni, Torino, Alpignano, Moncalieri, Cafasse, Ivrea, Vercelli, Alessandria, Asti, Galliate, Verduno. E’ stato presentato in videoconferenza alla presenza dell’Assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati.

“Si tratta di un’iniziativa straordinaria – ha commentato l’Assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Grazie alle risorse della Next Generation EU, insieme a quelle dei fondi strutturali che saranno a disposizione nel programma operativo del fondo europeo di Sviluppo Regionale 2021/2027, avremo l’opportunità di affrontare le sfide della transizione ecologica. Stiamo cercando di incanalare le risorse sulla rete idrica e sul recupero dei rifiuti. Oggi il 50% della plastica che viene recuperata non viene riutilizzata e quindi stiamo lavorando sulla circolarità dei rifiuti; in questo caso un ruolo fondamentale viene svolto dalla ricerca e dall’innovazione per il recupero della plastica”.

Al progetto collabora anche l’Università del Piemonte Orientale.

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