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Se fallisce Rimateria si apre un concreto problema ambientale

Pubblicato il 17 Maggio, 2021

Apprendiamo che per Rimateria aumenta il rischio del fallimento, già dalla prossima Assemblea dei Soci. Occorre ricordare a tutti i cittadini da dove eravamo partiti.  Caramassi ereditò Asiu nel 2015, in seguito nel corso di un forum nel 2018, fonte “Stile libero” dichiarava: “…Ne consegue che complessivamente, alla data del 2015, quello che io chiamo “buco” si aggirava, grosso modo, intorno a 50 milioni di euro”. Da aggiungere uno stato impiantistico inadeguato ancora oggi soggetto ad adeguamenti per prescrizioni. Nessuna forza politica ha mai pensato che Rimateria non potesse diventare un interlocutore forte e strategico per la soluzione dei problemi ambientali di Piombino, sopratutto perché operante in situ; però era evidente a tutti lo stato di partenza e le responsabilità politiche conseguenti di chi ha sempre presentato Asiu come un’azienda modello. Una volta evidenziato il buco, il PD dichiarò che lo avevano fatto per noi, tenendo basse le tariffe, salvo proporre un piano industriale da 2, 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali per sanare la situazione, proprio un bel regalo. La necessità di far entrare i privati nella composizione di Rimaterieverteva su due fattori: il Know out “competenze” e la liquidità, servivano investitori e soldi. Il piano è riuscito a metà, troppo ambizioso, troppo impattante e con impianti da adeguare; il resto è storia recente. Restano i fatti: abbiamo ancora da gestire e poi chiudere una discarica attiva, anche se cessasse di conferire domani, dobbiamo mettere in sicurezza ben tre discariche industriali e restituirle alla città. Ignorare tutto questo significa speculare sulla salute. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: 2,5 milioni era un progetto irricevibile, ma con meno della metà si poteva raggiungere lo scopo, sicuramente con impianti a norma e in sicurezza. Potevamo ribaltare la situazione, come fanno a Peccioli e chiedere compensazioni ambientali, con quelle avviare operazioni di bonifica del territorio oppure opere pubbliche. Ha prevalso la politica confusa e populista, quella senza soluzioni.
Oggi si rischia di far scappare i privati, che qualcuno reputa “cattivi” solo perché i privati non dovrebbero lavorare con i rifiuti; come se il pubblico avesse dato fino ad oggi ampie garanzie. Siamo vicini a uno scenario, dove si prefigura una situazione ambientale peggiore di quella che ci ha lasciato il PD, dove al posto del bellissimo Parco verde di Ferrari, resterà una discarica da gestire e altre da mettere in sicurezza, da non trascurare una causa milionaria sul capo del Comune di Piombino; un capolavoro, complimenti !

Riccardo Gelichi Portavoce di Amare Piombino

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