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Castel Volturno, Domenico Noviello, a 13 anni dall’omicidio il “dovere della denuncia”

Pubblicato il 18 Maggio, 2021

Troppo spesso il dolore passa inosservato. Anche il dolore cagionato dalla violenza, quello che deriva dal “coraggio di non tacere”.

Accade perciò che a passare inosservato, è la morte di chi ha agito con forza e determinazione per non farsi abbattere dalla prepotenza e dalle ingiustizie.

Accade così che a 13 anni dall’omicidio di Domenico Noviello, l’imprenditore ucciso a Castel Volturno dai casalesi di Setola per aver denunciato i suoi estorsori, a Baia Verde nella giornata di domenica 16 maggio si è svolta una commemorazione con la deposizione di una corona di fiori a cui hanno partecipato tre dei quattro figli di Noviello, Mimma, Matilde e il primogenito Massimiliano.

Denunciare non è semplice e spesso le conseguenza sono nefaste. E questo è uno degli esempi più chiari di questa verità.

La manifestazione, a cui hanno presenziato il Procuratore di Napoli Giovanni Melillo, il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il Questore Antonio Borrelli, il sindaco di Castel Volturno Luigi Petrella e quello di Casal di Principe Renato Natale, il presidente nazionale della Federazione Antiracket (Fai) Luigi Ferrucci, imprenditore di Castel Volturno e il presidente onorario del Fai, Tano Grasso si è svolta nella piazza intitolata a Noviello, a cui è stata conferita la medaglia d’oro al valor civile.

Per non dimenticare. Bisogna parlarne, sempre e non lasciar passare nel silenzio le date che dovrebbero avere un’eco sempre maggiore

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