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Alife, arrestato il 25enne che lo scorso aprile ha derubato e malmenato l’anziano padre

Pubblicato il 18 Maggio, 2021

Il 25enne in crisi di astinenza ha derubato il padre e poi lo gli ha impedito di chiamare le forze dell’ordine

I Carabinieri della Stazione di Alife, questa mattina, hanno arrestato – in esecuzione della misura cautelare in carcere emessa dall’ufficio G.I.P del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su conforme richiesta della Procura della Repubblica – C.S. giovane venticinquenne di Alife (CE), indagato in ordine ai reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate (artt. 628 co. 2, co 3 n. 3 bis c.p. e 582, 585 in relazione all’art. 577 c.p.). 

La denuncia del padre

L’indagine, diretta da questa Procura, era originata dalla denuncia presentata dal genitore del giovane indagato il quale riferiva il comportamento aggressivo del figlio, occorso nella notte del 17 aprile 2021. 

In particolare si appurava che l’indagato, in stato di astinenza da sostanze stupefacenti, al rifiuto opposto del padre di consegnargli la somma necessaria per l’acquisto di droga, si introduceva nella camera da letto del genitore, così impossessandosi della somma di euro 20.000 custodita in un cassetto.

Violenza contro il genitore

Il genitore, determinatosi a denunciare il furto, essendosi posto alla guida dell’autovettura per recarsi presso i Carabinieri, veniva bloccato dal giovane che gli sottraeva il cellulare per impedirgli di chiamare soccorso e lo aggrediva afferrandolo per la gola, facendolo cadere a terra e successivamente colpendolo con pugni al volto ed alla testa, cagionandosi così delle lesioni. 

La fuga e l’arresto

Immediatamente dopo, il giovane, incurante delle condizioni dell’anziano padre, fuggiva con il denaro, allontanandosi dall’abitazione e facendo perdere le proprie tracce per diversi giorni. 

All’esito delle immediate indagini, la Procura richiedeva celermente la misura cautelare in carcere, rapidamente emessa dal Gip e conseguentemente eseguita. 

Il prevenuto, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere dove resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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