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epa07696994 A handout photo made available by German civil sea rescue organisation sea-eye shows the Alan Kurdi vessel, at an undisclosed location, 29 June 2019. EPA/FABIAN HEINZ / SEA-EYE HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Migranti, a Pozzallo nave “Sea Eye” con 414 a bordo. Il Sindaco Ammatuna: “Prima di ogni cosa viene la vita umana. Non c’è più tempo per la cultura degli alibi, per lo scaricabarile”

Pubblicato il 21 Maggio, 2021

Sta per attraccare nel porto di Pozzallo la nave Sea Eye 4 con 414 migranti a bordo, tra i quali 150 minori, soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo.

Il Sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, sentito dagli organi di stampa esterna il proprio pensiero sulla problematica dell’immigrazione: “Siamo tutti d’accordo, non potrebbe essere altrimenti, che ogni uomo in mare deve essere salvato, ma aldilà di questa comune premessa ogni istituzione deve assumersi la propria responsabilità. Non c’è più tempo per la cultura degli alibi, per lo scaricabarile, per i tentativi di nascondere le proprie inefficienze dietro le carenze e le manchevolezze degli altri. La Sicilia, l’Italia e l’Europa devono fare la loro parte e non limitarsi ad accusarsi a vicenda.”

 I migranti, dopo essere stati sottoposti a controlli medici e al tampone, saranno trasferiti per un periodo di quarantena a bordo della nave Aurelia, che già ieri ha raggiunto il porto di Pozzallo. I minori non accompagnati saranno invece trasferiti in un centro di accoglienza in provincia di Ragusa.
La nave, prima di approdare nel Ragusano, ha dovuto fare il giro della Sicilia: inizialmente si era infatti diretta verso il porto di Palermo per poi fare rotta verso est lungo la costa jonica dopo avere ottenuto dalle autorità italiane un porto sicuro che era stato invece negato da quelle maltesi. 

“Non ho avuto, pur essendo il Sindaco di una città che si è da sempre spesa per l’accoglienza, la possibilità di avere una interlocuzione con il governatore Musumeci sul tema dell’accoglienza – continua il Sindaco – In Italia i governatori del centro destra si rifiutano di avviare una politica di redistribuzione dei migranti e non basta l’impegno del Ministro Lamorgese per creare una cabina di regia, deve essere il presidente Draghi che deve mettere fra le priorità dell’agenda politica del suo governo il problema immigrazione. L’Europa si limita a vaghe esternazioni solidaristiche mentre Malta, ancora una volta, rifiuta la richiesta di un porto sicuro l’Austria continua a rispedire al mittente le richieste di ricollocazione dei migranti.”

“Non si può continuare a rincorrere gli eventi – conclude Ammatina – a tappare i buchi grazie alla disponibilità e all’impegno dei sindaci in prima linea, è ormai improcrastinabile un intervento strutturale che affronti la questione in tutta la sua complessità, una strategia che miri a prevenire e non a tamponare un fenomeno che verosimilmente potrebbe protrarsi ancora per decenni”.

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