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L'opposizione in dialogo: possibile mozione di sfiducia al sindaco Biondi

Biondi parla di Colapietra, Romano (Iv): “Sguardi lunghi, lucidi, programmatori e tanta umile serietà, ecco quello di cui L’Aquila avrebbe bisogno”

Pubblicato il 24 Maggio, 2021


Paolo Romano, capogruppo di Italia viva al consiglio comunale, scrive in una nota: “Non è edificante leggere le parole sprezzanti che il primo cittadino ha riservato a Raffaele Colapietra sulle pagine del Centro e non solo per il rispetto che si dovrebbe a un uomo di età e vissuto venerandi, ma anche perché si restituisce ancora una volta l’immagine dell’acrimonia e la consapevolezza che è stata davvero tirata una linea in città fra chi ossequia il potere rappresentato dal sindaco e chi invece prova a gettare spunti di riflessione più laici. Mi addolora che il nome di Errico Centofanti sia stato usato da Biondi quale esempio positivo di collaborazione, di fatto usandolo in contrapposizione a Colapietra: credo che a Centofanti la città debba molto di più che una comparazione dentro una polemica. Il problema dell’Aquila non possono essere gli intellettuali che si interrogano sui luoghi della cultura non ancora ricostruiti o, cosa ben più preoccupante, sulla mancanza di una loro destinazione certa nella riorganizzazione delle funzioni del centro storico. Il compito di chi fa Cultura è coincidente, o almeno dovrebbe esserlo, con quello di chi fa Politica, cioè quello di far interrogare la cittadinanza da quattro anni troppo sopita, coinvolgendola nelle grandi questioni cittadine e contribuendo a infondere l’entusiasmo della consapevolezza. Se è vero che la Tommasi è di proprietà provinciale, è altrettanto innegabile che molti altri sono i cosiddetti luoghi della cultura di diretta responsabilità del Comune i cui lavori risultano drammaticamente fermi pur se finanziati; il Cinema Massimo ne é un esempio, come lo sono il convento di Santa Teresa, sede del Tsa o ancora il Museo di Santa Maria dei Raccomandati. Persino l’ex Scuola De Amicis, che nell’animo di questa amministrazione avrebbe dovuto ospitare un Museo cittadino e che pare debba diventare adesso una delle sedi comunali, non ancora gode del cambio di destinazione d’uso che permetterebbe al Provveditorato lavori mirati negli spazi interni: eppure il Provveditore non lancia strali a mezzo stampa contro i ritardi del sindaco. Piazza Palazzo secondo le parole di Biondi è ferma solo per la mancata ricostruzione della ex Biblioteca provinciale. Ma se il quarto cantone fosse ricostruito domani tramite un artificio magico resterebbe il problema dell’Ex Ipab, enorme edificio di proprietà della Regione, la cui ricostruzione è ferma e rappresenta un vulnus, anche dal punto di vista della pubblica incolumità, per quella piazza e ben due delle tre vie che vi si affacciano: una soluzione va trovata in fretta con la Regione che, mi pare, sia a guida Fratelli d’Italia. Scaricare semplicemente le colpe sugli altri Enti o peggio su chi ha il ruolo di dover sollevare interrogativi, sbrindella il ruolo di guida della comunità e di regia della pianificazione cittadina che è propria di un sindaco. Sguardi lunghi, lucidi, programmatori e tanta umile serietà, ecco quello di cui L’Aquila avrebbe bisogno”.

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