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Bufera dopo la vergognosa frase di un professore di Trieste: “Che ne farebbero i 18enni di Scampia con i 10.000 euro della dote Letta”?

Il tweet è stato prontamente rimosso, ma la bufera social era già partita.

Pubblicato il 24 Maggio, 2021

“Chi sa dirmi cosa farebbero con i 10mila euro della dote Letta i diciottenni di Scampia?”. Questa vergognosa frase, intrisa di pregiudizi e preconcetti scritta dal professor Francesco Venier dell’Università di Trieste, ha scatenato una vera bufera social.

Oggetto del contendere è il cosiddetto Bonus Giovanissimi, conosciuta anche come “dote ai 18enni” proposta da Enrico Letta, segretario del Partito Democratico.

Il tweet è comparso sul profilo Twitter del professore, corredato di una foto in cui si vedono tre ragazzi incappucciati. Immediate le reazioni e le risposte indignate degli utenti.

Uno di loro ha scritto: “Quella non è Scampia, ma un set fotografico e quelli non sono degli spacciatori, ma dei fotomodelli. Non male come figuraccia per uno che insegna social media strategies all’Università”.

In seguito all’indignazione social il professore è stato costretto a cancellare il tweet, ma la bomba ormai era stata lanciata. Il professore ha poi provato ad aggiustare il tiro, scusandosi per il “luogo comune” e spiegando che secondo lui una dote ai 18enni non curerà i mali delle periferie.

Si fatica a capire perché, tra tante periferie d’Italia, il professore del Nord abbia preso di mira proprio Scampia. Pur essendo un territorio difficile, Scampia sta facendo di tutto per scrollarsi di dosso un’etichetta che gli è stata affibbiata da tempo e dalla quale risulta complicato liberarsene.

Il professore dovrebbe sapere invece che a Scampia ci sono tanti 18enni onesti che ogni giorno devono combattere contro numerosi ostacoli, compresi i pregiudizi di tante persone come lui.

L’Ateneo triestino ha subito precisato che il professor Venier ha parlato a titolo personale, aggiungendo inoltre: “In quanto luogo di cultura e ricerca scientifica, UniTS rifiuta qualsiasi luogo comune e pregiudizio. Tra l’altro siamo in prima linea nel contrasto al linguaggio ostile nei social network, come dimostra la recente inaugurazione del Corso di Formazione in Etica della Comunicazione, nato nell’ambito della collaborazione con l’Associazione Parole O_stili”.

Lo stesso rettore dell’Università, Roberto Di Lenarda, ha comunicato il suo pensiero in una nota: “Mi dissocio personalmente e istituzionalmente dalle dichiarazioni di Francesco Venier anche in relazione ai valori che contraddistinguono l’Università di Trieste, alla sua storia di istituzione aperta, inclusiva e giusta”.

Infine ha concluso: “Units valuterà eventuali procedure e provvedimenti a carico del ricercatore”.

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