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Giornata Internazionale dei minori scomparsi, i casi irrisolti: da Denise a Maya e Rayan spariti a Messina un anno fa

Pubblicato il 24 Maggio, 2021

In Italia l’anno scorso sono scomparsi 21 minori al giorno, quasi uno ogni ora: poco meno della metà sono stati ritrovati, ma all’appello ne mancano sempre tanti, troppi. L’occasione per mettere in fila questi tristi numeri è la “Giornata Internazionale dei Minori Scomparsi”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ricorre ogni 25 Maggio.

«Nel 2020 – dichiara il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Silvana Riccio – i minori scomparsi nel nostro Paese sono stati 7.672, dei quali 5.511 stranieri, il 71,8%. Quelli ritrovati sono stati 3.332, il 43,3%. La fascia d’età più rilevante è quella compresa tra i 14 e i 17 anni di età: parliamo di adolescenti, per lo più maschi, con una certa autonomia.”

Nel database degli under18 scomparsi in Italia, aggiornato dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato sul sito it.globalmissingkids.org, figurano al momento 22 nomi. Dei minori cui appartengono, si sa solo il giorno in cui sono stati inghiottiti dal nulla.

Il caso più datato è quello di Sergio Isidori, da Villa Potenza, frazione di Macerata, uscito di casa il 23 aprile 1979, quando aveva 5 anni, per andare nel retro a giocare con dei compagni e mai più tornato: il più recente quello di Sabah Omar Shin, 13 anni, allontanatosi il 2 maggio a Brindisi dalla comunità in cui era stato collocato. In mezzo, facce e storie che a distanza di anni continuano periodicamente a riempire le cronache. Il 7 maggio 1983 Mirella Gregori, 16 anni, figlia dei titolari di un bar di via Volturno a Roma, esce dicendo alla mamma di essere diretta a Porta Pia ad un appuntamento con un ex compagno di scuola: non darà mai più notizie di sè. Un mese e mezzo dopo, sempre nella capitale tocca ad Emanuela Orlandi, 15 anni, figlia di un dipendente del Vaticano, che scompare il 22 giugno al ritorno da una lezione di flauto. Il suo possibile sequestro diventa presto un intrigo internazionale, intrecciato all’attentato a Papa Giovanni Paolo II, ma le tante piste battute dagli investigatori – compresa quella di possibili legami con la Banda della Magliana – non danno risultati. Nell’ottobre 2018, l’ultima illusione: il Vaticano dà il via libera all’analisi del Dna su alcune ossa ritrovate durante dei lavori di restauro nella sede della Nunziatura Vaticana ma i resti risultano risalire ad un periodo precedente al ’64 ed appartenere allo scheletro di un uomo.

Otto anni, e la storia sembra ripetersi. Il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, la nonna chiama per il pranzo Denise Pipitone, la nipotina di 4 anni, che giocava sul marciapiede davanti alla porta di casa: non la trova, non la troverà più nessuno. Tra parenti sospetti, ipotesi di vendette, falsi avvistamenti e test del Dna, negli anni il «giallo» torna periodicamente sotto i riflettori dei media: nell’aprile di quest’anno sfuma la speranza che Denise possa essere la ventenne russa che, ad un programma tv del suo Paese, racconta di essere stata rapita da bambina. Mentre è di ieri l’indiscrezione secondo la quale sarebbero due gli indagati della procura di Marsala che indaga sulla vicenda.

Sembra un caso di ‘family abduction’, di rapimento familiare, quello di Karim Dhahri, otto mesi, che il 13 maggio 2005 a Reggio Emilia viene portato fuori dal padre tunisino «per una passeggiata”: non faranno mai più ritorno.

Pochi dubbi sembrano invece esserci sul destino delle gemelline Alessia e Livia Schepp, 6 anni: è il 30 gennaio del 2011 quando vengono viste l’ultima volta nei pressi della casa di papà Matthias, nel sobborgo di Losanna di Saint Sulpice: l’uomo, separato dalla moglie, dopo aver trascorso con loro il fine settimana non le riporta indietro. Per qualche giorno fa la spola tra Francia e Italia, poi nella notte tra il 3 e il 4 febbraio si getta sotto un Eurostar nei pressi della stazione ferroviaria di Cerignola (Foggia). Nella sua auto, una Audi nera parcheggiata poco lontano, nessuna traccia delle figlie.

Maya, 5 anni, e Rayan Kharbouch, 2 anni, escono con il padre nel pomeriggio del 30 agosto di un anno fa a Messina: non torneranno mai dalla madre, a cui sono affidati. Il padre potrebbe averli portati in Tunisia. Il 5 febbraio scorso a Milano Tiffany Jazmin Zelaya Lopez, 16 anni compiuti da pochi giorni, dopo aver partecipato ad una festa di compleanno, decide di non tornare a casa. Nessuno ancora sa per andare dove.

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