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La propaganda non risolverà i problemi del nostro Ospedale

Pubblicato il 26 Maggio, 2021

Un Sindaco può anche scegliere come forma di pressione un gesto eclatante, ma non può farlo durare in eterno, perché altrimenti diventa propaganda, una foglia di fico per nascondere la propria incapacità di ottenere risultati con i mezzi istituzionali. È esattamente quello che sta accadendo col presidio all’ospedale di Villamarina, per il quale sarebbe necessario agire al più presto partendo da un’analisi sistemica della struttura, generando poi una proposta nelle sedi dedicate come la Società della Salute e la Conferenza dei Sindaci, dove ci si dovrebbe confrontare anche duramente con l’azienda. Se oggi ci troviamo la politica del populismo, complice è sicuramente la gestione della sanità da parte di un PD troppo abituato a parlare con se stesso, a promettere prima delle elezioni, salvo poi non mantenere. Diventa persino stucchevole lo scontro cui si assiste quando c’è da prendersi qualche merito o nel rimpallarsi le colpe. Villamarina ha visto la chiusura di un punto nascita, dopo le promesse elettorali del Pd di mantenerlo, paradossalmente oggi sarebbe a norma sotto il profilo strutturale. Infatti, con la formalizzazione dell’ospedale unico delle Valli Etrusche si consolida un punto nascita con due presidi ospedalieri, di cui uno potrebbe essere Piombino, se non mancassero i ginecologi e i pediatri; quindi, se il problema normativo è superato, oggi manca quello umano, cioè non ci sono medici. Occorrono quindi incentivi per farli venire, necessita che la Regione apra un diverso rapporto con le aziende ospedaliere, sedi di università per far venire medici, occorre insomma avere una strategia politica da portare avanti con i soggetti istituzionali, non proteste propagandistiche che non alzano di un millimetro l’asticella dei nostri potenziali successi. Peraltro, declamare ai quattro venti che il nostro ospedale si sta depotenziando e nessuno fa niente, allontana i medici e spaventa i cittadini. Chi vorrebbefare carriera in un ospedale che le istituzioni locali definiscono in depotenziamento? Quando il nostro Comune parlando di Villamarina dice che: “La Regione Toscana deve rendersi conto che la generale operazione di depotenziamento che ha avviato negli ultimi anni mette a rischio la vita dei pazienti piombinesi”, chi dopo vorrebbe farsi curare a Villamarina? Così si contribuisce solo ad allontanare i cittadini da Villamarina e quindi a rendere ancora più difficile la sua difesa. Tra l’altro, Villamarina detieneancora il livello di produttività fra i più alti della Toscana. Occorre passare rapidamente dalla propaganda della maggioranza attuale edalle promesse elettorali del Pd a un lavoro serio di analisi e proposta, battendosi con forza nelle sedi opportune e cercando le convergenze e le alleanze necessarie con i vari soggetti istituzionali. Ad esempio, partiamo dal fatto che non ci risulta sia stato ancora stilato il regolamento dell’ospedale unico Piombino-Cecina. 

Riccardo Gelichi Amare Piombino

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