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Funivia Mottarone

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Mottarone, ‘Freno manomesso per evitare blocco funivia, lo ammettono i 3 fermati

Pubblicato il 26 Maggio, 2021

L’analisi dei reperti ha permesso agli inquirenti di accertare che “la cabina precipitata presentava il sistema di emergenza dei freni manomesso”, ha spiegato il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, in merito all’inchiesta sull’incidente della funivia del Mottarone nel quale sono morte 14 persone. Secondo la Bossi il ‘forchettone’, ovvero il divaricatore che tiene distanti le ganasce dei freni che dovrebbero bloccare il cavo portante in caso di rottura del cavo trainane, non è stato rimosso per “evitare disservizi e blocchi della funivia. Il sistema presentava delle anomalie e avrebbe necessitato un intervento più radicale con un blocco se non prolungato consistente”.  Uno “sviluppo consequenziale, molto grave e inquietante, agli accertamenti che abbiamo svolto”, ha aggiunto il procuratore uscendo dalla caserma dei carabinieri di Stresa, dove dal pomeriggio di ieri si sono svolti gli interrogatori. Hanno “ammesso” le tre persone fermate nella notte per l’incidente alla funivia del Mottarone (il proprietario della Ferrovie del Mottarone, l’ingegnere direttore del servizio e il capo operativo del servizio). Lo afferma il comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, tenente colonnello Alberto Cicognani. “Il freno non è stato attivato volontariamente? Sì, sì, lo hanno ammesso“, dice l’ufficiale dell’Arma ai microfoni di Buongiorno Regione, su Rai Tre. “C’erano malfunzionamenti nella funivia, è stata chiamata la manutenzione, che non ha risolto il problema, o lo ha risolto solo in parte. Per evitare ulteriori interruzioni del servizio, hanno scelto di lasciare la ‘forchetta’, che impedisce al freno d’emergenza di entrare in funzione”. (ANSA)

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