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Federazione PD Val di Cornia su Liberty Magona

Federazione PD Val di Cornia su Liberty Magona

Pubblicato il 27 Maggio, 2021

“La pesante situazione finanziaria che attraversa lo stabilimento della Magona, in seguito al fallimento della Greensill Capital, principale finanziatore del Gruppo Liberty, richiede un intervento urgente del Governo. Il blocco delle forniture di semi prodotti di Arcelor Mittal rischia infatti di provocare, nel giro di pochissimo, la totale interruzione produttiva dello stabilimento piombinese, con il conseguente ricorso alla cassa integrazione per circa 740 lavoratori, tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto.Un’ulteriore batosta per un territorio in gravissime difficoltà sul piano dell’occupazione.

Diventa ancora più necessario e urgente affrontare il tema complessivo del polo siderurgico di Piombino, mettendo in campo un piano industriale che contempli la ripresa produzione diretta di acciaio nello stabilimento della Jsw Steel Italy e la sua riconversione avviando una linea di produzione di prodotti piani che affianchi quella attuale dei lunghi, in modo da costruire una virtuosa sinergia con la stessa Magona.Insieme a questo, con un’azione immediate da parte del ministero dello Sviluppo economico, va evitata in tutti i modi la fermata dello storico stabilimento piombinese.Grazie ai primi investimenti fatti da Liberty, Magona è riuscita a recuperare un importante ruolo sul mercato nazionale ed estero.

La vitalità attuale del mercato degli acciai piani avrebbe consentito allo stabilimento di raggiungere ulteriori performance in termini di utili se non fosse sopraggiunta la crisi finanziaria del Gruppo Liberty. Non solo lo stabilimento è produttivamente sano, ma ha recuperato in questi mesi clienti e capacità di realizzare utili.

Lo strumento c’è già a disposizione del Ministero. Il Governo, infatti, ha garantito in tempi recentissimi, attraverso Sace, controllata dal ministero dell’Economia, un prestito di 86 milioni a Liberty. Questo, in presenza di una crisi finanziaria che potrebbe diventare pregiudiziale per la stessa sopravvivenza di Magona, può consentire un intervento immediato del Governo per restituire all’azienda l’agibilità sul mercato assicurando in primo luogo le forniture dei semi prodotti necessari.

Magari usando temporaneamente lo stabilimento di Taranto, già oggetto di finanziamento pubblico, per assicurare a Magona le forniture necessarie, come richiesto in queste ore da alcuni sindacati.Non c’è tempo da perdere per un’efficace intervento pubblico che eviti la perdita di una produzione di eccellenza come quella assicurata da Magona e le drammatiche ripercussioni che avrebbe su un territorio già gravemente colpito dalla crisi delle sue principali industrie.”

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