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4 medaglie per la libertà: eroi di Arischia celebrati il primo giugno a Pescara

Pubblicato il 29 Maggio, 2021

Catturati dai tedeschi e messi al muro per essere fucilati si scagliarono a mani nude contro i soldati: in questo modo due di loro riuscirono a salvarsi, grazie al sacrificio dei compagni. È questo l’episodio, avvenuto ad Arischia (L’Aquila) l’11 giugno 1944, riscoperto e celebrato dopo 77 anni in occasione del centenario di nascita della medaglia d’oro al valor militare Renato Berardinucci, ucciso a 23 anni. I martiri di Arischia – oltre a Berardinucci, Vermondo Di Federico (medaglia d’oro al valor militare alla memoria) e i due scampati alla morte Giuseppe Padovano (medaglia d’argento al valor militare) e Umberto Collepalumbo (medaglia di bronzo al valor militare) saranno celebrati il primo giugno a Pescara con la manifestazione “4 medaglie per la libertà”. La figura di Berardinucci e le vicende della sua banda sono state ricostruite dallo storico Marco Patricelli nel libro ‘Il partigiano americano’. “Il 1 giugno ricorderemo questo episodio che è stato trascurato per troppi anni – ha spiegato il sindaco di Pescara, Carlo Masci – e quindi vogliamo celebrare l’eroismo di chi ad Arischia ha perso la vita, salvando altre persone. Avremo i parenti delle due vittime e i figli di coloro che si sono salvati. Mi piace anche ricordare l’aneddoto di Umberto Collepalumbo, che è stato poi agente della Polizia municipale di Pescara. Per lui, come appare chiaro, c’è stato un legame ancora più forte con la nostra città”.

Antonelli: coinvolgimento dell’intero Consiglio comunale

“Ci auguriamo – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale di Pescara, Marcello Antonelli – che di fronte a iniziative di questo tipo ci sia il coinvolgimento dell’intero Consiglio comunale. Quando si parla di eroismo e libertà ci deve essere condivisione“. Il vicesindaco di Picciano (Pescara), Daniela Di Federico, pronipote di Vermondo, ha ringraziato il Comune di Pescara per l’iniziativa. “Sono doppiamente coinvolta in questa cerimonia – ha detto – come amministratore e per motivi familiari. Questi eroi devono essere ricordati perché hanno messo a rischio la loro vita e due di loro l’hanno persa per salvare altre persone“. (fonte: Ansa).
  

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