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Morti sul lavoro, caso D’Orazio: avviso di garanzia

Pubblicato il 31 Maggio, 2021

Morti sul lavoro. Per la morte di Luana D’Orazio c’è un altro indagato: è il marito della titolare dell’azienda tessile di Montemurlo (Prato), dove il 3 maggio è avvenuto l’incidente sul lavoro. L’avviso di garanzia è stato notificato stamani al suo domicilio. Secondo quanto appreso l’uomo, Daniele Faggi, sarebbe accusato degli stessi reati contestati alla moglie, Luana Coppini e al tecnico manutentore Mario Cusimano, cioè omicidio colposo e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Secondo quanto appreso, Daniele Faggi sarebbe indagato come amministratore di fatto della ditta e come addetto alla manutenzione dell’orditoio in cui morì Luana D’Orazio. La contestazione del reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, contestato anche agli altri due indagati, si riferirebbe alla presunta disattivazione di una fotocellula che regola l’abbassamento automatico del cancello di sicurezza dell’orditoio. In base ai primi accertamenti eseguiti, il sensore sul macchinario sarebbe stato presente e perfettamente funzionante, ma in qualche modo disattivato al momento dell’incidente in cui ha trovato la morte la giovane madre. Nei giorni scorsi in procura a Prato c’è stato l’interrogatorio di Mario Cusimano, indagato in quanto anche lui manutentore nell’azienda: sarebbe stato ascoltato su aspetti tecnici relativi al funzionamento dei macchinari. Non è ancora stata sentita invece la titolare dell’orditura Luana Coppini. Secondo quanto emerso, il suo interrogatorio non sarebbe ancora stato fissato in attesa di conoscere gli esiti degli esami sulla memoria dell’orditoio, ‘una sorta di scatola nera’ che raccoglie alcune dati sull’attività del macchinario. (fonte: Ansa)

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