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Rimateria: solidarietà verso i 42 dipendenti

Pubblicato il 5 Giugno, 2021

Sulla vicenda del fallimento della Società Rimateria, come sindacato vogliamo esprimere tutta la nostra preoccupazione e la solidarietà verso i 41 dipendenti, auspicando che le istituzioni locali e regionali mettano in campo tutti gli strumenti  necessari a salvaguardare i posti di lavoro e il salario di quei lavoratori. Al contempo esprimiamo  il nostro disappunto per il modo, a nostro avviso discutibile e inopportuno, con il quale alcune forze politiche ed alcune sigle sindacali, stanno utilizzando  il dramma dei lavoratori di Rimateria, a scopi puramente politici, per attaccare l’ amministrazione e il Sindaco che a loro avviso sarebbe l' unico e solo responsabile di questa situazione. E’ evidente a tutti coloro che hanno seguito la vicenda Rimateria negli anni, che  il fallimento di quella Società’  era solo questione di tempo. I privati a cui, ricordiamolo, la società e’ stata venduta, negando un referendum chiesto a gran voce dalla città, non hanno mai ottemperato alla messa a norma degli impianti, nonostante varie prescrizioni emanate dalla Regione Toscana. E’ di pochi giorni fa un comunicato dell’ Assessore all’Ambiente della Regione, Monia Monni, (PD), che dice testualmente : "i soci privati avevano tutti gli strumenti per dare una prospettiva sostenibile all’ impianto ed ai lavoratori". Di fronte a queste  dichiarazioni come si può addossare ogni responsabilità al Sindaco e alla Giunta di Piombino?   Non importa essere di destra o di sinistra per ammettere che i soci privati non hanno voluto investire un centesimo per mettere gli impianti a norma così da poter ripartire e far lavorare in sicurezza, ma hanno preferito farla fallire, basterebbe solo essere obiettivi ed onesti intellettualmente.  Assistere a questo teatrino  dove i lavoratori vengono usati come una clava per colpire una parte politica ci amareggia molto. La dignità di quei lavoratori merita altro. Si pensi veramente a loro, alle loro Famiglie, si mettano in moto gli strumenti per tutelarli e la si smetta di pensare solo al proprio tornaconto elettorale. Piombino ha già perso molti posti di lavoro, pensiamo per esempio all’indotto della Fabbrica, che è letteralmente sparito nel silenzio della politica. Ad oggi abbiamo una situazione drammatica in JSW, la Magona attraversa una fase molto critica, sono a rischio anche le maestranze della Italian Food di Venturina Terme,  le situazioni per  le quali scendere in Piazza purtroppo sono molte.  Invece di fare scaramucce politiche, bisognerebbe fare fronte comune per difendere tutti i posti di lavoro, nessuno escluso.
-Segreteria Provinciale UGL-

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