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Ampliamento Timpazzo, incontro in Comune. Sindaci uniti: non accetteremo di diventare la discarica della Sicilia

Pubblicato il 7 Giugno, 2021

Sulla vicenda dell’ampliamento della discarica di Timpazzo e del raddoppio dei quantitativi da conferirvi c’è stato un importante momento di confronto e sintesi, nel pomeriggio di oggi, tra i sindaci di Gela, Lucio Greco, Niscemi, Massimiliano Conti, e Butera, Filippo Balbo, nella doppia veste di Primo Cittadino e di presidente della SRR. Presenti parte anche i rappresentanti dei comuni di Riesi e Mazzarino e del Libero Consorzio di Caltanissetta.

La riunione, richiesta dal sindaco Lucio Greco, si è rivelata propedeutica alla elaborazione di un documento ufficiale che sarà condiviso da tutti e deliberato entro domani. Nel documento in questione sarà messo per iscritto che, fermo restando il principio di solidarietà già in atto nei confronti dei comuni siciliani alle prese con l’emergenza rifiuti, al quale non si intende venir meno, non si accetterà in alcun modo di passare da 450 tonnellate a 950. A questa decisione, calata dall’alto dalla Regione, senza interloquire né con la SRR né coi sindaci, ci si opporrà con tutti i mezzi e in tutti i modi.

Gli 8 comuni della SRR, proprio in virtù di quel principio di solidarietà di cui prima, sono disposti a sforare le 100 tonnellate al giorno di rifiuti che si dovrebbero conferire a Timpazzo e ad accettare anche di dare un ulteriore contributo di 50 tonnellate giornaliere, ma non accetteranno di diventare la discarica della Sicilia.

“Sin dall’inizio di questa vicenda –
affermano i sindaci Greco e Balbo – c’è stata tanta confusione e scarsa comunicazione. I Sindaci non siamo stati interpellati, ma i cittadini devono sapere che faremo il possibile per arginare questo problema che sta esplodendo in tutta la sua gravità, in particolare a Gela che ha già pagato per il disastro ambientale subito a causa dell’industrializzazione pesante. I Comuni non possono essere lasciati soli di fronte ad una emergenza così devastante e i Sindaci non possono essere gli ultimi a sapere le cose.

Queste cose, in futuro, non devono più accadere, a tutela e a garanzia dei nostri territori e dei nostri cittadini. Siamo tutti molto preoccupati, ma questa sera finalmente abbiamo deciso in maniera unanime quale sia la strada da intraprendere. Non è tardi per opporsi, e per esprimere a chiare lettere e nelle sedi opportune il nostro parere negativo”.

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