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Chi era Michelangelo il Giovane?
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Chi era Michelangelo il Giovane?

Pubblicato il 7 Giugno, 2021

‘Michelangelo Buonarroti il Giovane (Firenze 1568 – 1647) Il culto della memoria’. Questo il titolo della mostra, ospitata dal 15 giugno al 30 agosto nella sede della fondazione Casa Buonarroti a Firenze (nella foto), che celebra il pronipote del celebre scultore del David, nato a Firenze nel 1568, quattro anni dopo la morte del prozio e che, fra gli immediati successori, fu l’unico a raccoglierne la prestigiosa eredità artistica e culturale. A Michelangelo il Giovane – personaggio di primo piano nella Firenze della prima metà del Seicento, ben introdotto a corte perché favorito della Granduchessa madre Cristina di Lorena e amico personale del granduca Cosimo II de’ Medici – si deve la costruzione del palazzo di via Ghibellina, attuale sede di Casa Buonarroti e la realizzazione delle sale dell’appartamento monumentale che nella Galleria hanno il luogo deputato alla celebrazione dell’illustre antenato attraverso un ciclo pittorico e scultoreo eseguito fra il 1613 e il 1635 dai maggiori artisti allora attivi in Firenze e nel Granducato. Gli altri ambienti, del pari sontuosamente decorati, sono dedicati ai personaggi più importanti della famiglia, alla chiesa fiorentina e ai Fiorentini illustri. Del pronipote del sommo artista la fondazione possiede poi 56 volumi dell’archivio Buonarroti, che consentono di ripercorrerne quasi quotidianamente la vicenda biografica, i contatti con sovrani, nobili, artisti e uomini di cultura. L’esposizione si aprirà con una sezione d’introduzione, nella prima sala, sull’uomo, il letterato e il poeta, curatore, tra l’altro, nel 1623, della prima edizione delle Rime michelangiolesche, e l’autore teatrale e di spettacoli musicali, coinvolto nelle feste nuziali di Maria de’ Medici del 1600 e in quelle del 1608 per le nozze di Cosimo II e Maria Maddalena d’Austria. Il contributo maggiore una rassegna dei disegni preparatori (conservati in gran parte al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) per le pitture dell’appartamento seicentesco. (fonte: Ansa)

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