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Venezia, presentato a Ca’ Farsetti “Il filo del cuore”: progetto per valorizzare il merletto veneziano

Pubblicato il 9 Giugno, 2021

Venezia 9.6.2021 – Salvaguardare, far conoscere e dare rilievo all’antica arte del merletto veneziano. Sono i propositi del progetto “Il filo del cuore”, presentato stamani in conferenza stampa a Ca’ Farsetti. Un’iniziativa, lanciata dalla Fondazione Musei civici di Venezia in collaborazione con la Fondazione Andriana Marcello e il consorzio Venezia Nativa. La presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e l’assessore alle Attività produttive Sebastiano Costalonga hanno preso parte all’incontro in rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Alla conferenza erano inoltre presenti per la Fondazione Musei civici di Venezia la presidente Mariacristina Gribaudi, collegata in videoconferenza, e la responsabile del Museo del Merletto Chiara Squarcina. Tra i partecipanti anche Massimiliano Zane del Consorzio Venezia Nativa, accompagnato dalla figlia Ludovica, la più giovane merlettaia di Burano.

“Il filo del cuore” prevede quattro mesi di iniziative, dal 14 giugno al 14 ottobre 2021, dedicate a valorizzare il merletto ad ago di Burano e quello a fuselli di Pellestrina, oltre a promuovere il merletto italiano in generale, in occasione della sua candidatura al riconoscimento Unesco. “La Fondazione Musei Civici guarda sempre avanti e mai alle spalle. Così è nato questo progetto corale, anche grazie all’impegno del Comune” ha spiegato Chiara Squarcina, illustrando il ricco programma. Si comincia il 14 giugno con la premiazione dei lavori vincitori del concorso nazionale “Un merletto per Venezia”. Si prosegue con un evento ogni mese e altre iniziative a corollario. A luglio si svolgerà l’International Lace Day, una giornata nella quale le merlettaie di tutto il mondo saranno unite in un collegamento virtuale. Ad agosto si andrà a Pellestrina per una giornata dedicata al merletto a fuselli. A settembre si svolgerà una conferenza a Palazzo Mocenigo, sul saper fare il merletto italiano e la sua candidatura Unesco. Infine a ottobre la presentazione della Biennale del Merletto del 2022.

Dimostrare che l’arte del merletto ha un futuro è una delle finalità del progetto, come ha ribadito in collegamento telematico la presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi: “La data d’inizio del 14 giugno non è scelta a caso, ma in memoria di Emma Vidal, storica merlettaia di Burano. Nel 2016, durante il suo 100esimo compleanno, le avevamo promesso di portare avanti questa tradizione anche dopo la sua morte. Abbiamo dunque ripreso la scuola del merletto. All’ultimo concorso nazionale “Un merletto per Venezia” abbiamo avuto 18 partecipanti, tra cui una ragazza molto giovane, segno che è un’arte ancora viva e vivace. Questo ci permette di garantire un passaggio di testimone. Le attività produttive, dalle perle ai merletti, dai vetri ai tessuti, fino ai profumi, sono la nostra storia, attraverso la quale scriviamo il nostro futuro, che deve essere sostenibile. Per salvaguardare questo patrimonio abbiamo creato, all’interno della Fondazione la piattaforma Muve Academy, che ci permette di lavorare sul saper fare italiano in un’ottica internazionale”.

Il calendario di iniziative de ‘Il filo del cuore’ comprenderà inoltre visite guidate al museo del Merletto di Burano e alle collezioni dei merletti conservati al museo di Palazzo Mocenigo (su prenotazione e a numero chiuso). Nonché webinar condotti da esponenti delle 25 comunità candidate al riconoscimento Unesco “del saper fare il merletto italiano”.

Il merletto di Burano è candidato a ricevere il marchio di Indicazione geografica protetta da parte dell’Unione europea, come illustrato oggi dall’assessore Costalonga: “L’Amministrazione è vicina alle attività produttive e supporta l’arte e l’artigianato veneziano. Il merletto è conosciuto a livello mondiale, un’arte meravigliosa legata al mondo delle reti da pesca e che, dicono, sia partita proprio da Venezia. L’assessorato Attività produttive è al lavoro per diffondere in tutta Europa l’importanza del merletto. Siamo stati convocati dall’Ue a gennaio. Abbiamo presentato la richiesta di marchio IGP per il merletto di Burano e anche il vetro di Murano”.

Costalonga si è soffermato poi sull’importanza del marchio IGP per valorizzare la sapienza artigianale: “Il sistema Indicazione geografica protetta riconosce ai prodotti non agricoli un sistema di protezione unico. Purtroppo la contraffazione è un danno grave per le nostre aziende. Il riconoscimento di un marchio che possa difendere i nostri prodotti può aiutare l’intera Europa a rimanere competitiva. Inoltre l’IGP è soprattutto un riconoscimento del lavoro svolto, di una sapienza tramandata da secoli dagli artigiani e che l’Ue deve tutelare. Al Parlamento europeo, in seno al Comitato europeo delle regioni, ho spiegato quanto fondamentale sia trasmettere ai giovani quest’arte e questa tradizione, che si sta perdendo. Serve supporto economico. E’ interesse nostro ma anche della stessa Ue riuscire a preservare la vera storia d’Europa. Probabilmente Venezia sarà portavoce di tutte le comunità regionali d’Europa per il riconoscimento dell’IGP. Avremo l’onore di rappresentare le istanze dei territori”.

A ripercorrere l’iter della candidatura italiana Unesco è stata invece la presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano: “Grazie ai protagonisti di questa iniziativa. Il percorso della candidatura Unesco è iniziato nel 2016 dopo l’incontro con Emma Vidal e l’Amministrazione lo ha intrapreso, insieme alla Fondazione Musei Civici, con grande convinzione. Le nostre tradizioni affascinanti e cariche di emozioni, sono motivo d’orgoglio. Vanno tramandate coinvolgendo anche i più giovani. Valorizzare un’arte così antica è importante, ancor più in occasione delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia. E’ il momento migliore per la ripartenza di Venezia e per ricordare al mondo la storia di una città unica al mondo. Le parole chiave sono tutelare, valorizzare, trasmettere alle nuove generazioni e salvaguardare quest’arte millenaria. Mi auguro che questa candidatura nazionale vada a buon fine, com’è stato qualche mese fa per l’arte delle perle di vetro”.

Trasmettere ai posteri l’arte del merletto significa anche accendere i riflettori sulle donne, ha proseguito Damiano: “Il merletto ha avuto anche un ruolo nell’emancipazione femminile. Venezia ha avuto una storia di grandi donne. Le donne hanno avuto un ruolo importante in tutte le famiglie, talvolta maggiore rispetto agli uomini, e hanno contribuito a far compiere a Venezia grandi passi verso l’innovazione. Qui a Ca’ Farsetti è nata e cresciuta Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo”.

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