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GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE “OLIO EXTRA”. CONTRABBANDO DI 240 TONNELLATE DI OLIO MOTORE

Pubblicato il 11 Giugno, 2021

11.6.2021 – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno concluso un’operazione, denominata convenzionalmente “Olio Extra”, che ha consentito di portare alla luce il contrabbando, dall’Est Europa all’Italia, di 240 tonnellate di olio motore per autoveicoli, denunciando tre persone, amministratori di società attive nel commercio di accessori e ricambi per auto, con sedi tra le province di Roma e Latina.

Le indagini hanno avuto inizio a seguito del fermo, da parte dei finanzieri della Compagnia di Treviso, durante un posto di controllo presso il casello autostradale di “Venezia Est”, di un autoarticolato proveniente dalla Slovenia, con a bordo oltre 23 tonnellate di olio motore, confezionato nelle classiche lattine da 1, 2 e 5 kg., dirette in un deposito fiscale del latinense.

Nella circostanza, era emerso che il deposito non era autorizzato allo stoccaggio di oli lubrificanti di provenienza comunitaria e che l’impresa acquirente era priva della licenza fiscale per commercializzare prodotti sottoposti a imposta di consumo, come l’olio motore per autoveicoli. L’autoarticolato e il carico di olio motore, pertanto, erano stati sequestrati.

Le successive perquisizioni delle società coinvolte, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, hanno permesso di sequestrare altre 11 tonnellate di olio motore, oltre ad accertare che le due imprese, fin dal 2014, avevano importato altre 205 tonnellate di olio motore, evadendo oltre 124.000 euro di imposta.

Il valore complessivo dell’olio contrabbandato è stato stimato in oltre 3 milioni di euro; la parte sequestrata, pari a 35 tonnellate, è stata affidata ai Vigili del Fuoco del Veneto e del Lazio, per consentirne l’utilizzo nella manutenzione dei mezzi di soccorso.


L’operazione fa seguito a un’altra indagine sul contrabbando di gasolio, denominata “Giallo Oro”, conclusa di recente dal Comando Provinciale di Treviso, e costituisce un ulteriore tassello del dispositivo di contrasto alle frodi nel commercio dei prodotti petroliferi, in un’area, quale la provincia di Treviso, che si colloca sulla cosiddetta “rotta balcanica” ed è caratterizzata, dunque, da traffici illeciti diretti verso l’intero territorio nazionale.

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