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Scarichi abusivi e gestione illecita di rifiuti a Pompei, Torre Annunziata e Castellammare. Verifiche sul livello di contaminazione del suolo

Nel mirino 4 opifici industriali, riscontrate diverse irregolarità.

Pubblicato il 11 Giugno, 2021


Continua l’azione di controllo dei Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica, coordinati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, per contrastare il fenomeno delle violazioni in materia ambientale presso i principali impianti produttivi e di trattamento di rifiuti nell’hinterland vesuviano.

I Carabinieri del N.O.E. di Napoli, supportati dai militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, nell’area industriale compresa tra i comuni di Torre Annunziata, Pompei e Castellammare di Stabia, hanno proceduto al controllo di 4 opifici industriali, operanti nel settore della lavorazione del marmo, della cantieristica navale e del movimento terra e del recupero rifiuti. In sede di controllo i militari del reparto Speciale dell’Arma hanno accertato diverse violazioni alla normativa ambientale, con particolare riferimento agli scarichi abusivi delle acque reflue industriali e allo stoccaggio dei rifiuti e alle emissioni in atmosfera.

Nello stesso contesto, in uno degli opifici controllati, si accertava l’esistenza di alcune edificazioni abusive realizzate senza i titoli autorizzativi necessari ed in violazione alla normativa paesaggistica. Al termine dell’attività ispettiva i militari dell’Arma deferivano in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata :

  • 2 persone per lo scarico di acque reflue sul suolo in assenza di autorizzazione;
  • una persona per gestione illecita di rifiuti;
  • una persona per emissioni in atmosfera non autorizzate ed edificazione di opere in assenza di autorizzazione paesaggistica.

Sono stati sequestrati un capannone adibito ad uffici ed un’area di lavorazione con macchinari e attrezzi. Sono in corso le verifiche necessarie finalizzate ad accertare il livello di contaminazione del suolo dove venivano scaricati i rifiuti liquidi e a classificare i rifiuti abbandonati per il successivo corretto smaltimento, a spese degli indagati.

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