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Sulla rivista “Vivere la Casa in Campagna”, villa tra Pozzallo e Ispica segnalata come uno dei migliori esempi di Architettura Organica contemporanea

Pubblicato il 12 Giugno, 2021

Il numero di giugno di “Vivere la Casa in Campagna”, che nei prossimi giorni sarà distribuito agli abbonati in tutta Italia, ospita un denso articolo sull’Architettura organica. Due gli esempi di riqualificazione edilizia utilizzati per illustrare questo stile architettonico che ricerca la perfetta armonia tra uomo, tecnologia e natura: un’elegante villa sul mare tra Pozzallo e Ispica e una cascina storica nella campagna senese. Per il territorio ibleo si tratta di un’importante vetrina nazionale, in un momento in cui la passione per il verde e la campagna torna in auge e l’interesse del mercato immobiliare per il recupero di ville, casali e dimore rurali è in forte crescita.

L’articolo, intitolato “L’architettura organica, un’opzione per intervenire sull’esistente in modo sostenibile” (pagine 9-12), è firmato da Corrado Monaca, perito edile componente della Consulta della Regione Sicilia, progettista e imprenditore ispicese, che ha realizzato il progetto di riqualificazione della villa sul mare per conto dell’imprenditore lombardo Guido Rossi. L’edificio, ubicato nei pressi della foce del Rio Favara, è già stato oggetto di una pubblicazione dell’architetto Alessandro Ferrara, ex Soprintendente dei Beni Culturali e ambientali di Ragusa e dirigente generale del Dipartimento delle Attività produttive.

Monaca definisce l’Architettura Organica come una sintesi tra uomo e ambiente, in cui «il costruito si integra nella natura cercando di sfruttare a proprio favore ciò che è presente in loco. A beneficio del Pianeta e del portafoglio». L’uso dei materiali locali, lo studio delle caratteristiche del sito e della campagna circostante (luce, venti, aria, suolo, ecc.), l’attenzione ai bisogni materiali e spirituali del committente, la risposta efficace alle esigenze di sostenibilità ambientale e la pianificazione dei costi rappresentano alcuni dei punti di forza di questo modus operandi architettonico che è figlio delle geniali intuizioni di figure come Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto e altri.

L’autore esemplifica questi concetti con due esempi di riqualificazione, uno dei quali è stato realizzato sulla litoranea che da Pozzallo conduce a Ispica. «Qui l’esigenza psichica e fisica del fruitore – scrive Monaca – era quella di realizzare un rifugio dal caos metropolitano per ritemprarsi nello spirito e nel corpo, a contatto con gli elementi della natura. L’edificio da ristrutturare sorgeva dinanzi a una spiaggia selvaggia e a un lembo di mare». «Protagonisti di questi spazi – prosegue – sono la luce, il blu del mare, il vento e soprattutto la pietra locale, il calcare duro dei monti iblei». La descrizione degli interventi di riqualificazione si avvale di immagini, didascalie e tabelle riassuntive che schematizzano la tipologia di interventi. Il paradosso, tale solo in apparenza, è che un’architettura attenta all’armonia tra uomo, tecnologia e natura comporta notevoli risparmi rispetto alle pratiche costruttive più diffuse, frutto spesso di sollecitazioni strumentali del mercato.

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