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Torna Il Cortile dei Bambini a Medicina

Dopo il successo dello scorso anno, torna Il Cortile dei Bambini, la rassegna estiva di teatro per l’infanzia di MedicinaTeatro.

Pubblicato il 16 Giugno, 2021

Dopo il successo dello scorso anno, torna Il Cortile dei Bambini, la rassegna estiva di teatro per l’infanzia di MedicinaTeatro. 

Una proposta teatrale dedicata ai bambini e alle bambine che dal 22 giugno al 3 agosto 2021 offrirà ogni martedì sera alle 20.45 sette diversi spettacoli per differenti fasce d’età, nella cornice del Cortile della Biblioteca Comunale di Medicina (ingresso da via Cuscini 6). 

Una serie di appuntamenti con prenotazione obbligatoria e ingresso a offerta libera per tornare a vivere l’esperienza delle arti performative a tutte le età e all’aria aperta, in piena sicurezza, e curata da La Baracca-Testoni Ragazzi in collaborazione con il Comune di Medicina

Il programma completo è disponibile su medicinateatro.it. Per partecipare agli spettacoli è richiesta prenotazione sul sito a partire dal 15 giugno

Gli Spettacoli in programma 

Martedì 22 giugno alle 20.45 la programmazione prende il via con “L’Elefantino” di e con Bruno Cappagli, per bambine e bambinida 2 a 5 anni. Mamma e papà hanno dato a Bubu il compito di lavarsi i calzini: è un lavoro noioso, e lui comincia a raccontarsi una storia. Così i calzini prendono vita, si trasformano in animali della giungla che ci racconteranno di come il piccolo elefantino dal piccolo naso fu il primo di tutti gli elefanti ad avere la proboscide. Una storia molto liberamente tratta da un racconto di Rudyard Kipling, uno spettacolo mobile che sta dentro una valigia, interamente costruita attorno alla vulcanica energia del suo interprete. 

Martedì 29 giugno, sempre alle 20.45, si prosegue con Noè”, per bambine e bambini da 4 a 10 anni. C’è un giardiniere con un lavoro da fare molto importante: coltivare un giardino.  Ma forse è qui anche per un altro motivo… A ricordarglielo è una voce alta e seria, che gli fa presente quanto sia importante raccontare la sua storia, la storia dei suoi figli, dell’Arca che aveva costruito, la storia degli animali, delle loro emozioni e dei loro sogni dentro l’Arca, durante il diluvio…   

Perché raccontare è un po’ come coltivare un giardino: bisogna scegliere le parole, proprio come si scelgono i fiori e le piante; bisogna riempire i buchi, proprio come si aggiunge un bel sasso oppure una piantina nuova nel giardino. È un lavoro, ma è anche un gioco. E il racconto, come il giardino, è bello non quando tutto è perfetto, ma quando dà gioia a chi lo guarda, a chi lo ascolta.  

Uno spettacolo brioso sul gusto e la responsabilità del racconto: perché raccontare una storia, alle volte, significa salvare un mondo intero.   

Martedì 6 luglio è in scena “Un Elefante si dondolava…”, pensato per il pubblico da 1 a 5 anni. Se un elefante può dondolarsi sopra al filo di una ragnatela, tutto può diventare possibile. 

Come in un sogno possono nascere intrecci imprevedibili e incontri inaspettati, creando storie dove convivono elefanti equilibristi, ragni costruttori e chissà quanti altri animali. E se l’elefante non trovasse altri pachidermi interessati a dondolarsi con lui, cosa succederebbe? 

Un lavoro teatrale per la prima infanzia per la regia di Valeria Frabetti e con Roberto Frabetti in scena che gioca con quel senso dell’impossibile e delnon-sense che è sostanza di tante filastrocche e ninna nanne, per condividere l’indicibile leggerezza del dondolarsi sopra al filo di una ragnatela -o dell’immaginazione. 

Martedì 13 luglio debutta sul palco “La scelta di Pandora”, una proposta di narrazione che affonda le radici nei miti greci, consigliata al pubblico da 6 a 10 anni.  

Si dice che Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò a scoperchiare il vaso che Zeus le aveva donato, liberando così tutti i mali del mondo. 

Ma è questa la vera storia di Pandora? E se il vaso non avesse contenuto i mali del mondo ma i sogni dei Titani? Se quel vaso fosse stato pieno di tolleranza, solidarietà, fratellanza e speranza? 

Un lavoro fortemente basato sulla parola, pensato per rileggere con occhi diversi un mito classico e aggiungendo qualche domanda e variazione, per giocare assieme a quel “e se…” che è alla base della curiosità, della scoperta e della conoscenza. 

Per il pubblico della prima infanzia martedì 20 luglio torna sul palco “I colori dell’acqua”, consigliato ai bambini e alle bambine da 1 a 5 anni e diretto da Andrea Buzzetti, su testi originali di Valeria e Roberto Frabetti. 

Uno spettacolo su un giardino nascosto che, dopo la pioggia, brilla dei colori della natura, diventati così vividi da far riemergere i ricordi. Un piccolo paradiso che è un luogo segreto, in cui due giovani donne si incontrano per rivivere le emozioni di quando erano ancora bambine. Le due protagoniste ci accompagnano così alla riscoperta di un arcobaleno terreno composto dai colori del giardino, proprio come quando vi giocavano durante l’infanzia, prima, dopo e durante la pioggia. Un racconto delicato e divertente di stupore e amicizia, interpretato da Giada Ciccolini e Sara Lanzi, e impreziosito dalle scenografie essenziali ed evocative di Barbara Burgio e Luca Pomi, i costumi di Tanja Eick e l’assistenza alla coreografia di Andra Burcă. 

Martedì 27 luglio è sul palco “Famiglie”, spettacolo per bambini e bambine da 2 a 5 anni con Andrea Buzzetti e Lorenzo Monti. In un ambiente che potrebbe essere una vetrina di un negozio, due personaggi allestiscono gli spazi espositivi. Un linguaggio non verbale li mette in comunicazione e attraverso sguardi e movimenti, i due costruiscono piccole storie. 

La vestizione di alcuni manichini fa nascere diverse situazioni con cui i due attori giocano e interagiscono, e che lo sguardo di chi osserva può riconoscere, interpretare e connotare liberamente, facendole diventare un po’ sue. Uno spettacolo dedicato ai bambini e alle bambine che iniziano ad avvicinarsi a un’idea di famiglia, secondo il loro punto di vista e la loro personale esperienza. 

Martedì 3 agosto la proposta de “Il Cortile dei Bambini” si conclude con“Chicco di caffè”, consigliato dai 6 ai 10 anni. Uno spettacolo per raccontare ai bambini di altri bambini: quelli che lavorano nelle piantagioni, della loro vita, e di come un gesto semplice come fare la spesa possa fare la differenza. «Il chicco di caffè è simbolo di qualcosa di piccolo, delicato, importante, che vuole crescere» spiega Bruno Cappagli, regista, interprete e autore dello spettacolo. «”Chicco di caffè” è dedicato a tutte le persone che sono così piccole da poter essere nascoste dietro a una tazzina». Lo spettacolo è nato dall’incontro con l’associazione non governativa Gruppo di Volontariato Civile (GVC), sulla produzione di caffè “etico” in Nicaragua, in seguito a un progetto triennale di cooperazione allo sviluppo finanziato dall’Unione Europea e sostenuto da Coop (Cooperative di consumo). La messinscena si avvale inoltre del lavoro fotografico dell’associazione Chiango onlus e del sostegno del gruppo YODA, attiva nell’ambito della cooperazione allo sviluppo internazionale. 

Il programma completo e tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzowww.medicinateatro.it 

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