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Operazione ‘Il Tempio’ tra Sezze e Priverno: ecco chi sono i 4 finiti ai domiciliari

Pubblicato il 21 Giugno, 2021

Come riportato questa mattina, sono quattro le persone finite agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’operazione “Il Tempio”, portata a termine della polizia di Latina, e che ha sgominato una banda dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti tra Sezze e Priverno, ma anche a Roccagorga e fino a Frosinone.

Come riporta la collega Colasanti, sulle colonne di Latina Quotidiano, gli indagati, tutti incensurati, sono Stefano Cerilli, 32 anni, di Sezze, Andrea Asam, 29 anni, di Priverno, Gianni Mancini, 48 anni, di Frascati, Ennio Reffe, 32 anni, di Ceccano.

Il gip Pierpaolo Bortone ha disposto, inoltre, gli obblighi di firma per altre quattro persone; due di Sezze, una di Priverno ed una di Ceccano.

Come scrivono i colleghi di Latina Quotidiano “Sarebbe Cerilli, secondo gli investigatori, a muoversi come un vero “imprenditore”, come lui stesso si definisce, acquistando notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti e dando direttive agli altri membri del gruppo. “Io sto partendo – dice durante un’intercettazione – e non ti sto lasciando più niente, perché non mi fido. Cioè ti devo lasciare la roba da vendere per che fare? Che la gente ti chiama e dopo non ci vai… mo tanto quando rientro finisce sta storia, si organizza in modo diverso, io gestisco solo il guadagno… l’imprenditore lo faccio io”.

La droga sarebbe stata consegnata agli acquirenti in un noto ristorante della zona.

Lo stesso Cerilli avrebbe acquistato le auto dotate di sistemi per nascondere lo stupefacente: “Hai la macchina nuova, abbiamo fatto l’assicurazione, tu hai già la macchina nuova con il sistema fatto… lì abbiamo speso 4mila euro e qui ne abbiamo spesi 8mila euro per comprarti la macchina, cioè per farti girare più sicuro e stare in grazia di dio”.

Il gip mette anche in evidenza anche la capacità “allarmante” di “trarre illecito profitto dall’attività illecita, riuscendo a svolgere in maniera professionale l’attività di spaccio di droga (cocaina e hashish) e a trovare un canale di approvvigionamento dello stupefacente da smerciare nella provincia di Latina e dintorni”.

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