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atti persecutori

Violenza sessuale per non perdere il posto di lavoro. A processo titolare di un bar

Pubblicato il 21 Giugno, 2021

Avrebbe subito più volte violenza sessuale dal suo datore di lavoro dietro la minaccia di essere licenziata. Questa almeno è l’accusa che viene rivolta ad un titolare di un bar di Surbo che ora dovrà difendersi a processo. E.C., 74enne titolare di un’attività all’interno del comune salentino, è finito sotto processo con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una sua dipendente, una 28enne di origini nigeriane, ma residente a Lecce. L’accusa è di quelle pesanti e anche i risvolti di questa vicenda che, se fosse confermata nei suoi vari gradi di giudizio del processo, ricorderebbe alla perfezione tante altre storie simili che in Italia, purtroppo, si leggono e si apprendono troppo spesso.

Violenza sessuale ad una sua dipendente. La vicenda

Secondo l’accusa l’anziano proprietario del bar a Surbo avrebbe avanzato più volte proposte di tipo sessuale alla sua dipendente. Ma non solo. Altre volte l’avrebbe molestata con pacche sul sedere, ma soprattutto avrebbe costretto la ragazza a consumare tre rapporti sessuali nella sua abitazione a Surbo. Questa violenza sessuale sarebbe andata avanti da agosto 2019 a marzo 2020 con tre episodi in quest’arco temporaneo, tra cui uno a Capodanno 2020. Nello specifico, il titolare del bar avrebbe invitato la ragazza nella sua abitazione e, dopo averle offerto qualche bicchiere di vino, approfittando del fatto che la ragazza si fosse addormentata, avrebbe abusato di lei. Nelle altre due circostanze la storia più o meno si ripeteva con la ragazza che si recava a casa del suo “carnefice” perché quest’ultimo minacciava di licenziarla.

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