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Montebelluna, al via la prima edizione di “Visioni Urbane art meets people”

Pubblicato il 22 Giugno, 2021

22.6.2021 – Prende il via la prima edizione di “VISIONI URBANE art meets people” promossa dal Comune di Montebelluna e da il Mosaico un Centro da Vivere. Prendendo spunto da iniziative similari che vedono protagoniste soprattutto città dell’est Europa, la macchina organizzativa si è messa in moto mesi fa per dare alla città un nuovo stimolo di crescita, con l’auspicio che il progetto possa divenire appuntamento annuale.

La collaborazione e sinergia con il Mosaico nasce spontaneamente proprio per la mission dello stesso. Infatti, il Mosaico è di fatto il partner per tutti i progetti dedicati alla valorizzazione del centro della città e non solo, dove le varie anime della stessa – commerciali, imprenditoriali, culturali, turistiche – si intersecano per dare alla città linfa e stimoli per essere sempre più attrattiva e centrale come destinazione o base per scoprire il territorio.

Al massimo 10 saranno i progetti artistici per il centro storico di Montebelluna, dove le opere resteranno in esposizione per i mesi di agosto e settembre 2021.

Il Mosaico, avvalendosi di professionalità esperte, valuterà i progetti artistici proposti valorizzando anche i giovani artisti. Ad ogni artista sarà corrisposto un contributo di 300 euro a titolo di rimborso spese per l’acquisto di materiali, trasporto, montaggio e smontaggio dell’opera, assicurazione, manutenzione della stessa per tutto il periodo dell’installazione.

Interviene l’assessore alla cultura, Debora Varaschin“Ho voluto fortemente e preso spunto da altre realtà per la stesura di questo progetto, poi condiviso con il Mosaico. Scopo dell’evento è quello di esplorare le possibilità di interazione tra linguaggi artistici e tessuto urbano, generando un percorso inedito e temporaneo che attraverserà vie, slarghi e piazze in un vero e proprio museo diffuso a cielo aperto, invertendo il paradigma per il quale devono essere le persone a cercare l’arte nei musei, portare l’arte per strada, nei luoghi dove le persone vivono.

L’arte, fuori dalle pareti delle gallerie, riversandosi nei luoghi pubblici e aprendosi ad un uso più emozionale e partecipato, svolge ormai da tempo un ruolo di primo piano nei processi di rigenerazione e riqualificazione urbana e di progettazione del territorio; strumento di grande potenza poetica, il linguaggio dell’arte si insinua così tra le architetture tipiche di Montebelluna per calare il visitatore in “luoghi-altri”, fino a quel momento impensabili, che proprio nell’evocare un altrove immaginario danno nuovo valore e significato all’esistente.

La manipolazione fantastica degli spazi urbani e la possibilità di interagire con essi, una sorta di provocazione alla visione tradizionale della realtà, punta dunque a stimolare una riflessione collettiva sulle tematiche legate all’immagine della città come creazione umana”.

Per il tema di quest’anno si è pensato di prestare attenzione all’ambiente nel quale viviamo ogni giorno che di fatto coincide a tutti gli effetti con il cuore di questo progetto: è a questi luoghi infatti che affidiamo il nucleo delle identità individuali e delle comunità che li vivono, quell’irriducibile senso di appartenenza che lega una città ai suoi abitanti, da questo il titolo “VISIONE URBANE art meets people” da cui gli artisti prenderanno spunto per le loro opere. L’identità di un luogo, che non è mai fissa ma muta con lo scorrere del tempo, è indissolubilmente legata all’esistenza di una comunità che con quel luogo interagisce: è negli spazi pubblici delle nostre città che queste interazioni si polarizzano e diventano una risorsa preziosissima, non solo per valorizzare un patrimonio comune spesso ignorato o minacciato, ma anche per creare con esso nuove sinergie. Si comprende così perché gli spazi urbani, palcoscenico di una dimensione relazionale che si intende portare al centro della vita cittadina e dell’intero progetto, svolgano un ruolo così importante da essere i protagonisti assoluti della prima edizione di questa esposizione urbana.

Il punto di partenza è sempre lo spazio concreto – scorci e vie che conosciamo e attraversiamo ogni giorno – ma se ne proporranno per l’occasione nuove letture, si sperimenteranno prospettive inedite che andranno ad alterare temporaneamente le sue funzioni e ne sospenderanno la tradizionale identità. È indubbio che un’interazione così diretta tra le opere e lo spazio che le ospita amplificherà anche il coinvolgimento dell’osservatore, poiché gli consentirà di stabilire a sua volta un contatto più “intimo” con l’opera: saranno insomma i luoghi stessi a divenire opere d’arte e ad offrire l’opportunità forse unica di essere vissuti secondo modalità che sono fuori dall’ordinario, diventerà possibile muoversi, sostare e agire al loro interno, creare momenti di socialità e di condivisione spontanea di esperienze.  proprio nell’evocare un altrove immaginario danno nuovo valore e significato all’esistente. La manipolazione fantastica degli spazi urbani e la possibilità di interagire con essi, una sorta di provocazione alla visione tradizionale della realtà, punta dunque a stimolare una riflessione collettiva sulle tematiche legate all’immagine della città come creazione umana.

Oltre alle opere collocate all’esterno, alcune opere troveranno collocazione anche in attività commerciali attive o sfitte che in accordo con le proprietà, saranno messe a disposizione per quelle forme di arte che necessitano di essere poste in ambienti protetti e chiusi.

Conclude il vicesindaco reggente, Elzo Severin“La rigenerazione urbana, la valorizzazione passa attraverso la consapevolezza del valore delle nostre città. Con questa iniziativa vogliamo dare stimolo a riflessioni su aspetti spesso dati per scontati, a scorci non conosciuti, a valorizzare aree poco apprezzate.

L’auspicio è anche che questa innovativa progettualità possa essere di ispirazione per coloro che amano dipingere o imbrattare i muri dei fabbricati e che, vedendo l’esempio altrui, preferiscano l’arte di costruire e non quella di distruggere la proprietà pubblica che, per altro, è di tutti”.

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