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Genova, 50 volontari per la tutela delle “aree blu” del territorio

Pubblicato il 3 Luglio, 2021

Sono stati presentati questa mattina presso il Blue District di via del Molo, a Genova, i progetti vincitori del bando Genova blue district – blue New Deal tra volontariato e innovazione, azioni messe in campo dal Comune di Genova e finanziate dalla Fondazione Carige.

Erano presenti Francesco Maresca, assessore comunale allo Sviluppo economico portuale e logistico, Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria, Michelangelo La Tegola, della Guardia costiera ausiliaria. Collegato da remoto anche l’assessore comunale all’ambiente Matteo Campora.

I progetti vincitori sono due: il primo – Blu di Genova: un nuovo modo di scoprire, studiare e proteggere la scogliera cittadina – avrà il suo luogo operativo a Nervi, con capofila la Guardia Costiera Ausiliaria di Regione Liguria, e come partner CNR-IAS, Il CESISP, Marevivo, la Lega Navale Italiana, Outdoor Portofino. Il secondo – VOGARE – VOlontariato Genovese per Azioni Resiliente – riguarderà il torrente Bisagno: capofila è Legambiente Liguria, partner sono DISTAV, l’Istituto Nautico San Giorgio di Genova, l’associazione G.A.U.; la start up Smartmicrooptics s.r.l., Confindustria Nautica. Fornirà supporto l’Agenzia regionale protezione dell’ambiente.

Obiettivo principale è sostenere interventi su aree sia costiere che interne (spiagge, torrenti, fondali ecc) promuovendone la riduzione dell’inquinamento, dello spreco e nuove modalità di fruizione “non dissipativa”.

Si tratta – in questa prima fase – di un avviso pubblico per reclutare, nell’ambito del Blue District,50 volontari (25 per ogni progetto). Coinvolte associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, fondazioni e cooperative sociali che operano a tutela dell’ambiente. I 50 volontari saranno formati avvalendosi in primo luogo di centri di ricerca del territorio e dell’Università e implementando azioni di tutela ambientale su specifiche “aree blu del Comune di Genova.

Soggetto deputato all’attuazione del percorso è Job Centre s.r.l., gestore del Blue District, che attiverà l’ecosistema per supportare i due progetti vincitori nell’attuazione, la formazione dei volontari e per la capitalizzazione e messa in prospettiva dei risultati.

Il lancio avviene in concomitanza della presenza a Genova di Goletta Verde,la storica campagna estiva di Legambiente in difesa delle acque e delle coste italiane che quest’anno torna a navigare dopo la breve pausa dell’anno scorso

«Il cambiamento climatico – sostiene l’assessore comunale allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca – è un fenomeno mondiale che mostra i suoi effetti più evidenti a livello locale su territori, ambienti e persone. Comprenderlo e traguardare la sostenibilità ambientale, soprattutto per le nuove generazioni, è una necessità che coinvolge i diversi macro settori economici, la ricerca e lo sviluppo, ma soprattutto la società civile. Il nostro intento è connettere l’attivismo civico con azioni di ricerca volte ad individuare soluzioni praticabili in grado di favorire anche nuovi modelli innovativi, di impresa sostenibile e di economia circolare».

«Il basso impatto climatico a livello cittadino si può traguardare, in accordo con il Green Deal Europeo, attraverso il giusto rapporto tra grandi progetti di visione e programmatici, e azioni che mettano in connessione la consapevolezza dei cittadini con l’innovazione dei modelli di produzione e consumo – sottolinea l’assessore all’ambiente Matteo Campora – Dobbiamo contribuire alla costruzione di conoscenze, alleanze, competenze e visioni comuni fra attivisti, ricercatori, start up, imprese attori pubblici per la definizione di idee e di progetti utili nella prospettiva del prossimo Piano di Ripristino della Natura EU negli ecosistemi degradati e nelle città».

«Abbiamo scelto di sviluppare il progetto in Valbisagno – spiega Santo Grammatico presidente di Legambiente Liguria – perché in questi anni è stata al centro di forti trasformazioni urbanistiche, perché densamente abitata ed è il bacino idrografico che è stato maggiormente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici a livello europeo. Le conseguenze hanno avuto evidenti effetti al suolo, sulla tenuta dei versanti, nell’alveo e alla foce del torrente (con la relativa spiaggia) che sbocca all’interno del Santuario dei Mammiferi marini “Pelagos”. Inoltre, un torrente è un ecosistema vivo ed è indicativo dello stato di salute ecologica dei territori che attraversa».

«Blu di Genova è un progetto articolato che grazie alla sinergia del network tra volontariato e ricerca vuole sviluppare una coscienza ed una conoscenza diretta nei cittadini coinvolti diventando un punto di incontro tra scienza, sport, educazione ambientale, scoperta del territorio, sostenibilità e formazione di nuovi modelli di economia circolare e consapevole. – dichiara Stefano Sechi, presidente di Guarda Costiera Ausiliaria Regione Liguria –. Mettendo inoltre in atto esperienze di Citizen science, permetterà una raccolta di dati scientifici circa lo stato delle comunità biologiche che caratterizzano la zona costiera focus del progetto e gli impatti ambientali dovuti all’inquinamento e alla presenza di plastiche e microplastiche. Da sempre la Guardia Costiera Ausiliaria Regione Liguria è attenta e presente nell’adoperarsi e trovare soluzioni per un miglioramento continuo dell’ambiente marino e dei riflessi positivi che la ricerca e la protezione e prevenzione hanno sull’essere umano».

«Le iniziative promosse e sostenute, dal supporto al sociale agli interventi sull’ economia – evidenzia il presidente di Fondazione Carige Paolo Momigliano – rappresentano l’impegno costante di Fondazione Carige che vuole dare il proprio contributo alla creazione di valore esteso, per superare la visione dell’erogazione come filantropia che risponde ai bisogni in modo estemporaneo, e consolidare invece un rapporto con il territorio e le Istituzioni che interpreti i bisogni della comunità. L’ impegno del Comune nello sviluppare ed implementare il progetto di Genova Blu District e la collaborazione dei partner che hanno aderito ne sono un esempio e testimoniano la possibilità concreta di determinare un impatto positivo sulla nostra società. Fondazione Carige ha creduto nel progetto in questione a partire dal 2019 e, con grande soddisfazione, ne segue i risultati che nel tempo vengono sistematicamente conseguiti».

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