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Concorsi truccati alla Asl di Latina: il destino dei ‘raccomandati’

Pubblicato il 3 Luglio, 2021

Il caso dei concorsi della Asl di Latina ‘truccati’ per favorire questa o quella persona, familiare, parente o amico di, è ormai di dominio pubblico.

Due le procedure sotto la lente della procura di Latina. Ma se la seconda non ha prodotto ‘dipendenti’ della Asl, visto che la procedura è stata bloccata sul nascere, il primo concorso ha portato delle persone a lavorare nel settore pubblico. E tra questi anche i ‘raccomandati’…

Ovviamente, a questo punto ci si chiede se queste assunzioni siano o meno legittime, soprattutto per i sei candidati che, tra la prova scritta e quella orale, avevano avuto contatti col presidente della commissione d’esame per essere favoriti. Su di loro è stata aperta una istruttoria dalla Direzione della stessa Asl, che potrebbe portare a una sospensione in attesa di una decisione definitiva.

Tra tutti coloro che sono stati assunti per il concorso per la selezione di ‘23 collaboratori amministrativi professionali categoria D‘, solo di sei si ha la certezza che siano stati favoriti. Una certezza che deriva dalle intercettazioni a carico del dirigente dell’Asl Claudio Rainone nell’autunno dello scorso anno. La raccomandazione, ma anche la regia politica, emerge in maniera evidente visto che era lo stesso Rainone a contattare i futuri vincitori per concordare domande e risposte.

La lista dei sei nomi ‘sospetti’ sono quelli apparsi nell’inchiesta, contiene quelli di Giuseppe Tomao e Matteo Di Domenico, rispettivamente presidente del Consiglio comunale di Minturno e figlio della presidente del Consiglio comunale di Gaeta, ‘raccomandati’ direttamente da Claudio Moscardelli.

La Asl starebbe aspettando la conclusione delle indagini per assumere provvedimenti nei loro confronti.

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