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Cgia di Mestre, G20 a Venezia: «Speriamo nell’accordo per tassare le big company»

Pubblicato il 7 Luglio, 2021

7.7.2021 – Dopo l’accordo raggiunto nell’ultimo G7 tenutosi il mese scorso in Cornovaglia, ora tocca al G20 di questo fine settimana approvare la tassazione minima globale da applicare alle grandi multinazionali.   Sarà questo, infatti, uno dei principali temi che i “grandi” della terra discuteranno nei prossimi giorni a Venezia. Un accordo che, nonostante le resistenze della Cina, dovrebbe essere sottoscritto proprio in laguna.

Un tema, quest’ultimo, molto caro alla CGIA che, nonostante sia una piccola associazione di categoria,  da anni chiede un intervento di giustizia fiscale che imponga anche alle big company di pagare le tasse in maniera equa.  Afferma il Presidente della CGIA, Roberto Bottan:

“Se in Italia il livello medio di tassazione di queste multinazionali è, secondo un recente studio di Mediobanca, al 32 per cento, nelle piccolissime realtà si aggira attorno al 60 per cento: praticamente quasi il doppio. Ora, nessuno chiede siano imposte delle misure draconiane nei confronti delle grandi imprese, soprattutto del web, ci mancherebbe. Tuttavia è necessario che anch’esse diano il giusto contributo fiscale a quei paesi che le ospitano e dove  realizzano i ricavi”.

Quali sono le ragioni per cui le controllate  presenti in Italia delle principali multinazionali possono beneficiare di un tax rate del 32 per cento ? Per il semplice motivo che circa la metà dell’utile ante imposte è tassato nei Paesi a fiscalità agevolata che ha dato luogo a un risparmio fiscale cumulato che, nel periodo 2015-2019, è stato di oltre 46 miliardi di euro. Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Cipro sono alcuni paesi dell’ UE che da tempo applicano una tassazione di vantaggio a queste big tech. Conclude Bottan:

“Con queste operazioni, formalmente ineccepibili da un punto di vista fiscale-societario, si è però ridotta la base imponibile di coloro che pagano le tasse in Italia, penalizzando, come abbiamo visto, in particolar modo le realtà imprenditoriali di piccola e piccolissima dimensione che, a differenza delle grandi aziende, non hanno la possibilità di lasciare armi e bagagli e trasferirsi altrove. Se l’accordo sulla tassazione minima globale delle multinazionali verrà firmato a Venezia, costituirà un motivo di grande soddisfazione, soprattutto per i tantissimi artigiani e piccoli commercianti veneziani che tra mille difficoltà continuano a mantenere ancora alzata la saracinesca della propria attività”.

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