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Vittoria. “Noi siamo pronti e lo sono anche i cittadini”: l’appello di Gurrieri al Governo per anticipare le elezioni

Pubblicato il 20 Luglio, 2021

Piero Gurrieri, candidato sindaco del Comune di Vittoria, ci ha abituati ai suoi accesi video e post sui social e alle sue dichiarazioni dure e dirette, ma stavolta il suo appello è rivolto direttamente al Governo, perchè Vittoria è orfana di un sindaco da troppo tempo e gli ultimi avvenimenti fanno pensare che la mancanza di una guida sia diventata ormai un macigno troppo pesante.

Ricordiamo che, dopo una serie di rinvii, il giorno designato per le elezioni comunali è il 10 ottobrealmeno finora.

“Vittoria ha bisogno urgente di un sindaco, di un consiglio comunale, di organi democraticamente eletti dai cittadini.  La recrudescenza della pandemia e l’aumento dei contagi non possono farci rischiare un nuovo rinvio di mesi e mesi, per questo è necessario che il governo regionale  anticipa al mese di settembre la data delle elezioni, in modo da consentire il ripristino della vita democratica senza ulteriori pericoli di slittamento”. questa la posizione di Piero Gurrieri, che precisa di parlare a nome dell’intera coalizione e che lancia un appello anche agli altri candidati sindaci.

Noi siamo pronti,  e pensiamo che pronti siano anche i Cittadini, che in oltre un anno di campagna elettorale hanno avuto modo di farsi i propri convincimenti. La data che la Regione aveva ipotizzato, il dieci ottobre, non ci convince, in quanto troppo alti sono i rischi legati alla recrudescenza della pandemia. Questa data, inoltre,  non appare coerente rispetto alla legge, che stabilisce che entro il 15 ottobre abbiano termine, con il ballottaggio, tutte le operazioni elettorali. Di fronte al declino che la città sta vivendo – conclude – chiediamo a tutte le coalizioni di esprimersi subito ed univocamente per anticipare il voto a settembre,  nell’ottica della sicurezza e dell’agibilità democratica.  Delle stesse esigenze, cioè, che  alla fine dell’anno scorso, in piena pandemia, ci avevano indotti a chiedere un breve rinvio, ma che avrebbero dovuto imporre, come da noi auspicato, un voto a marzo, che invece, incomprensibilmente, non è stato indetto”.

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