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Mestre, tunisino torna in carcere: troppo pericoloso per sé e la compagna

Pubblicato il 22 Luglio, 2021

22.7.2021 – I Carabinieri del Comando Stazione Carabinieri di Mestre hanno tratto in arresto un cittadino di origini tunisine, S.M., 38 anni, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale Ordinario di Venezia – Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, che ha deciso di sospendere la misura cautelare degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, cui era sottoposto il giovane e sostituirla con la misura cautelare della custodia in carcere.


L’uomo ben noto ai Carabinieri del luogo, era stato arrestato nel mese di aprile per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nel fatidico e oramai ben noto tratto di “via Piave”. Il Giudice, gli aveva poi tramutato la detenzione in carcere, con la misura degli arresti domiciliari, che l’uomo stava scontando presso l’abitazione della compagna. Fin qui tutto bene, ma pochi giorni or sono presso il Comando dei Carabinieri di via Miranese, si è presentata la donna che con atteggiamento agitato e impartito, ha iniziato a per riferire che l’ospitalità del compagno era divenuta difficile e preoccupante, in quanto lo stesso nell’ultimo periodo mostrava atteggiamenti violenti e aggressivi, correlati da gesti di autolesionismo, tanto che nel corso di un litigio, si era procurato dei tagli sul petto con un coltello.


Parte quindi l’immediata segnalazione all’autorità giudiziaria che aveva accordato il beneficio della detenzione domiciliare, cui è conseguita in breve tempo, l’emissione immediata del provvedimento di sospensione del beneficio stesso e ripristino della detenzione in carcere; provvedimento giunto ai Carabinieri e subito eseguito; il tutto al fine di tutelare sia la giovane donna e la figlia minorenne, e di conseguenza anche il cittadino tunisino.

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