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Sunia: “il Comune di Catania ha perso un’occasione di finanziamento sino a 15 milioni per l’abitare”

“Il Comune di Catania perde un’occasione di finanziamento sino a 15 milioni di euro per l’abitare”. Il SUNIA di Catania commenta la bocciatura di uno dei tre progetti presentati. “Aprite presto il confronto con le parti sociali”

Pubblicato il 24 Luglio, 2021

“Il Comune di Catania perde un’occasione di finanziamento sino a 15 milioni di euro per l’abitare”. Il SUNIA di Catania commenta la bocciatura di uno dei tre progetti presentati. “Aprite presto il confronto con le parti sociali”

Due dei tre progetti presentati dal Comune di Catania legati al “Programma innovativo per la qualità dell’abitare” sono stati approvati. Il progetto escluso farà però perdere alla città un’occasione di finanziamento sino a 15 milioni di euro. Ne dà notizia il SUNIA di Catania a seguito della pubblicazione della graduatoria pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture. L’unico incremento dell’offerta abitativa che è stato previsto è quello relativo ai 64 nuovi alloggi a Librino.

“Sarebbe invece stato utile – sottolineano la segretaria del Sunia di Catania Agata Palazzolo, e la segretaria del SUNIA Sicilia, Giusi Milazzo – proporre la realizzazione di edilizia abitativa pubblica e sociale con la riqualificazione dei tanti immobili  pubblici non più utilizzati. Purtroppo nonostante in veste di Sindacati degli inquilini e degli assegnatari  avessimo chiesto  più volte un incontro per un confronto sui temi della rigenerazione urbana collegata all’aumento dell’offerta abitativa, il Comune ha preferito andare avanti sottovalutando l’importanza del coinvolgimento delle parti sociali. I risultati ad oggi ottenuti comunque  non sono esaltanti.

Riteniamo comunque che occorra fare in modo che i finanziamenti ottenuti siano utilizzati  in maniera celere e che, anche se tardivamente, sia aperto immediatamente un confronto con il sindacato, i comitati e le associazioni degli abitanti, affinché nella fase di elaborazione dei progetti esecutivi possano essere apportate modifiche necessarie e condivise  e che il coinvolgimento possa qualificare la gestione degli interventi”. 

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