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“Gelichi e De Rosas con la memoria corta”

Pubblicato il 28 Luglio, 2021

Gli interventi combinati di De Rosas e del consigliere Bartolini di Ascolta Piombino sono il chiaro epilogo di un percorso che rivede Ascolta Piombino e quindi il suo principale esponente, Riccardo Gelichi, tornare alla casa madre, il suo “amato” PD. L’ex assessore della giunta Ferrari che in pompa magna presentava il suo sostegno al candidato sindaco di FDI davanti ai cancelli di Rimateria, in un sol colpo ha dimenticato il suo cammino al fianco dei suoi compagni di viaggio del centrodestra. La memoria corta in politica è oramai una consuetudine, ma non tutti dimenticano.
Non andrebbe neanche dimenticato  il risultato poco brillante della lista capitanata da Riccardo Gelichi, che solo grazie al premio di maggioranza ha raggiunto un seggio in consiglio comunale e la nomina ad essessore. Più giustificabili sono le critiche del segretario del PD De Rosas, d’altra parte lui non conosce il passato.
Chi gli ha raccontato come le cose siano andate, sicuramente avrà omesso che se Rimateria è arrivata al fallimento le cause deve ricercarle tutte in casa sua. Le autorizzazioni al conferimento dei rifiuti le ha concesse la regione, come del resto le legittime e fisiologiche prescrizioni che hanno portato i soci privati a chiedere il fallimento.
Questo è un dato inconfutabile, come il fatto che la crescita vertiginosa della discarica in altezza ed i cattivi odori che hanno generato maleodoranze abbiano provocato reazioni da parte della comunità piombinese.
Chi sostiene che la vittoria di Ferrari sia imputabile a Rimateria non ha del tutto torto, in realtà, la disastrosa gestione del comparto dei rifiuti a Piombino ha provocato soprattutto la pesantissima sconfitta del PD e dei suoi alleati. Puta caso proprio di quel partito che De Rosas guida, e che suo malgrado, vorrebbe maldestramente deresponsabilizzare.
La maggioranza di centrodestra e civici che governa la città aveva preso impegni precisi davanti agli elettori, che coerentemente ha perseguito, nonostante le tante difficoltà incontrate.
Di fatto, oggi vi è la certificazione di un fallimento che viene da lontano, nonostante i milioni di metri cubi di conferimento che avrebbero dovuto garantire bilanci floridissimi, invece che un pesantissimo indebitamento economico. La situazione è molto difficile, ma  deve e può essere governata.

Serve una visione diversa, partendo dal potere sostitutivo che solo la regione può esercitare, avendo competenza e risorse, come del resto prevedono le norme in materia. Ciò garantirebbe un percorso sostenibile sotto il profilo del controllo ambientale e soprattutto non provocherebbe il licenziamento dei dipendenti. Inoltre, vi è il tema degli ammortizzatori sociali, che per altri comparti sono stati utilizzati nonostante le norme non lo prevedessero, stranamente per i lavoratori di Rimateria la politica questo sforzo non riesce a farlo.
Poi, dovrà iniziare una discussione vera su un territorio  devastato, che vuole risorgere dopo aver concesso troppo sotto il profilo dell’inquinamento. Questo è il cuore del tema con cui affrontare le questioni. Altre soluzioni speculative possibili a noi non interessano. Piombino ed i piombinesi hanno già dato fin troppo.  Tutte le componenti ed i gruppi consiliari di maggioranza

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