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41 anni fa la strage alla stazione di Bologna: il sindaco Merola

Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, è intervenuto questa mattina in Piazza Medaglie d’Oro dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage alla stazione del 2 agosto 1980.

Pubblicato il 2 Agosto, 2021

Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, è intervenuto questa mattina in Piazza Medaglie d’Oro dopo il minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage alla stazione del 2 agosto 1980.

Di seguito il discorso pronunciato dal Sindaco.

“Da tanti anni, 41, camminiamo insieme per chiedere verità e giustizia, per ricordare a tutti l’attentato più grave che l’Italia ha subito in tempo di pace, la strage fascista che ha ucciso 85 persone e ne ha ferite più di duecento.
Da quest’anno, sul nostro cammino, ci sono i sampietrini della memoria. Sono le targhette con i nomi delle vittime incastonate nella strada da piazza del Nettuno alla stazione. Ci siamo passati poco fa e ogni volta che lo faremo, camminando, ci ricorderemo di queste persone – madri, padri e figli, ognuno con la loro storia, con le loro speranze e un futuro brutalmente interrotto-. Il nostro compito è che non vengano dimenticati. Compito nostro e delle future generazioni.
La memoria è un processo collettivo e va custodita aggiungendo con costanza elementi che la tengano viva. E’ significativo che questa installazione permanente, idea di Aldo Balzanelli, sia frutto del lavoro di tre associazioni – Cantiere Bologna, 6000Sardine e Cucine Popolari – con il coinvolgimento attivo e convinto del Comune e dell’Associazione tra i familiari delle vittime. Questo si chiama impegno civico con le istituzioni sempre al fianco di chi ha subito lutti e lottato senza mai fermarsi per affermare verità e giustizia.

In tutti questi anni Bologna, la comunità bolognese, ha onorato la Medaglia d’oro al valor civile che il presidente Sandro Pertini ci assegnò proprio quarant’anni fa, nel 1981.
Un anno importante perché fu anche quello che vide formarsi l’Associazione.
Caro Paolo Bolognesi, poco fa ti ho consegnato il Nettuno d’Oro perché l’Associazione di cui sei presidente ha onorato con la sua attività la nostra città.
Perché il vostro lavoro, la vostra tenacia, le competenze di cui vi siete circondati negli anni, hanno rappresentato un valore per Bologna e per l’Italia. Nella richiesta di giustizia, nel lavoro per la verità, avete restituito dignità alla Repubblica, così tante volte macchiata da chi, anche nel cuore dello Stato, non lo ha servito ma ha assecondato disegni eversivi.
E se quest’anno stiamo celebrando questo 2 agosto nel mezzo di un importante processo per fare luce sui mandanti e i depistatori, lo dobbiamo al grande lavoro dell’Associazione, coadiuvato da legali capaci e competenti.

Io ricordo, caro Paolo Bolognesi, la forza che non avete mai smesso di avere nel chiedere nuove indagini, anche quando tutto sembrava remare contro. Una tenacia rispettosa ma risoluta. Non avete mai arretrato e tutti noi dobbiamo esservi grati di questo perché la vostra attività ha rafforzato la democrazia come ha sottolineato l’anno scorso il nostro Presidente Sergio Mattarella.

Ringrazio il lavoro dei giudici, impegnati in questi mesi in un processo impegnativo dai ritmi serrati. Non è mai troppo tardi per cercare tutta la verità e avere così completa giustizia.

Gentile ministra Cartabia, la ringrazio per la sua presenza, è un segnale d’attenzione che riteniamo molto importante. La ringraziamo perché lei oggi è stata in cammino con noi, condividendo un momento che è identità della nostra comunità bolognese.

Gli avvenimenti di questi mesi, la pandemia e la decisione di spostare la data del voto e quindi mi ridanno l’onore di celebrare questo 2 agosto 2021 ancora con la fascia da sindaco. Un onore che si è ripetuto per dieci anni e undici manifestazioni. Da questo palco ho sempre visto una comunità straordinaria, una città speciale, Bologna, che dà l’esempio e tiene assieme il passato e il futuro attraverso fatti concreti e partecipazione civica. Perciò mi congedo dal palco ma non dall’impegno civico perché, quello, me lo avete insegnato voi e durerà per tutta la vita. 

Grazie familiari delle vittime, grazie bolognesi”.

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