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Solidarietà delle Istituzioni per Le Capannine: Ardita non ci sta

Pubblicato il 7 Agosto, 2021

“Catania brucia. Quasi non la riconosco, c’è una nube che impedisce la vista”.

Comincia così la riflessione di Sebastiano Ardita. Non uno qualsiasi. A Catania è nato, a Catania è cresciuto, ha studiato, è diventato uno dei magistrati più apprezzati nell’ambito professionale e dai numerosi estimatori che apprezzano anche la sua opera di autore di libri sulla mafia, oltre al suo sguardo, schietto, appassionato, condiviso sui social.

Non ci sta, Ardita. Non condivide la solidarietà espressa ai gestori del Lido Le Capannine che è stato totalmente distrutto dalle fiamme.

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E’ stata lanciata una campagna di raccolta fondi e aperto un conto sul quale versare donazioni.

“I quartieri a sud, quelli più poveri sono distrutti dalle fiamme. Anche l’oasi del Simeto è distrutta. Beni collettivi distrutti e beni dei poveri distrutti. Poi le fiamme incendiano anche un lido”, commenta Ardita.

“Nessuno si preoccupa delle povere case bruciate, nessuno del patrimonio collettivo dell’oasi. Solidarietà Istituzionali e raccolte fondi per il lido, dove qualche tempo fa – in un terreno adiacente e certamente per caso – fu ritrovato un arsenale della mafia”, affonda con decisione il magistrato, che per non lasciare alcun dubbio mostra anche un collage eloquente.

“Adesso la riconosco, la nube di fumo si dirada. Catania brucia, capovolta. Adesso la riconosco, la nube di fumo si dirada. Catania brucia, capovolta”. conclude con tono amaro.

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