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Pubblicato il 14 Agosto, 2021

Quanti metri cubi di rifiuti, provenienti da fuori, renderanno economicamente sostenibile il progetto di coltivazione della discarica di Ischia di Crociano? Non si era detto: basta rifiuti da fuori?

Apprendiamo, leggendo un articolo apparso ieri su un quotidiano locale,  che è atteso in Regione un progetto industriale in vista della “cessione “ di RiMateria , al quale starebbe lavorando la curatrice fallimentare Dott.ssa Francesca Ozia. 

L’intento , pare di capire, sarebbe quello di prevedere le autorizzazioni di coltivazione della discarica, necessarie a rendere “ la cessione dell’impianto economicamente sostenibile” , noi aggiungiamo “appetibile” alla venuta di un privato che acquisti la società fallita. 

Chissà se la Dott.ssa Ozia ha previsto nei suoi conteggi anche i milionari lavori di messa a norma,  necessari a mettere in sicurezza,  non solo la discarica Ex Asiu, ma anche quella denominata Ex Lucchini che è nella responsabilità della fallita RiMateria, ed ora nella sua, in veste di Curatrice. 

Ce lo domandiamo perché nei report di Arpat in nostro possesso, e che oggi divulghiamo, si dice chiaramente quali siano le criticità e le inadempienze rilevate nel corso di sopralluoghi in entrambe le  discariche.

Non si tratta di rilievi di poco conto: la situazione appare veramente grave  e i lavori che si richiedono,  ai quali la curatela deve far fronte , sono urgenti e richiedono milioni di investimenti.

Sicuramente i volumi di rifiuti, già autorizzati, ancora disponibili nel cono rovescio (circa 60.000 metri cubi) non sono sufficienti e quindi cosa si fa? Si predispone un nuovo piano industriale e si chiedono alla Regione Toscana autorizzazioni per ulteriori volumi di rifiuti speciali provenienti da ogni dove. Facile no? 

Peccato che la maggioranza dei cittadini di Piombino si sia detta contraria al conferimento di rifiuti da fuori e questo , non ora che il problema è  sul tavolo di un Tribunale Fallimentare, ma già due e passa anni fa, quando ha deciso, con il suo voto alle amministrative del 2019, di cambiare orizzonte.

Ma di questo la Dott.ssa Ozia non sembra rendersene conto e si predispone a proporre alla Regione Toscana un piano, per non si sa quante migliaia di metri cubi di rifiuti speciali provenienti da fuori.

Questa città ha già detto e dice NO a Piombino Polo nazionale dei rifiuti.

La Regione Toscana dovrà tenere conto del voto dei cittadini , del nuovo Piano Strutturale approvato dal Comune che non  prevede nuove discariche in quelle aree , della presenza di due centri abitati a meno di 500 metri , limite previsto dalla legge, dal perimetro della discarica. Il Tribunale fallimentare, il Giudice delegato Dott. Pastorelli e la curatrice Dott.ssa Ozia non potrannoignorare questi dati di fatto.

Di seguito alleghiamo la “ valutazione tecnica di Arpat su uno studio idrochimico ed idrogeologico eseguito nel mese di Gennaio 2021”. Il Comitato di Salute Pubblica Piombino – Val di Cornia

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