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Villa Pacini vandalizzata: strappata via l’ultima fontanella in pietra lavica

Pubblicato il 18 Agosto, 2021

E’ uno dei giardini pubblici più antichi di Catania. Uno dei, pochissimi, polmoni verdi. E’ anche uno dei biglietti da visita, crocevia dei turisti che raggiungono il cuore del capoluogo etneo.

A due passi si trovano la Cattedrale del Duomo, Palazzo degli Elefanti, il Liotru che simboleggia la città e ci si immette sulla via Etnea: siamo nel fulcro amministrativo, religioso, storico, folcloristico.

Ed ecco come si presenta Villa Pacini, deturpata, un’altra volta sfregiata.

L’ultima fontanella rimasta è stata strappata via. L’ennesimo atto vandalico di chi Catania la abita per disprezzarla, anziché tutelarla. Qualcuno ha vandalizzato la fontanella in pietra lavica superstite all’entrata del giardino pubblico. Quella a destra. L’altra già da anni è stata danneggiata, rimossa e mai ripristinata.

Così gli anziani, le famiglie e i turisti che la frequentano nell’estate torrida catanese non hanno più dove dissetarsi gratuitamente. Non è soltanto un danno per l’immagine della città, che mostra un aspetto da ghetto dove dovrebbe risplendere al massimo, visto che vi sono pure rifiuti sparpagliati ovunque. E’ anche un gravissimo disservizio, soprattutto dove l’idratazione è fondamentale per la salute pubblica ed è inammissibile che il giardino pubblico di una zona nevralgica sia sprovvisto di fontanelle funzionanti.

In questo caso proprio non esistono più. Perché il balordo di turno vi ha sfogato contro le sue frustrazioni, il suo male di vivere.

Che non può essere un alibi per il Comune di Catania. Una resa che chi amministra non può nemmeno ipotizzare di concedersi. L’intervento per il rispristino deve essere immediato. Quei moncherini sono scandalosi, deprimenti. C’è pure l’altarino dedicato a Sant’Agata lì vicino. C’è Catania, offesa, ancora.

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