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Rosanna Giordano: “Servono farmaci e cibo. Cosa accadrà dopo la quarantena? Non lo sappiamo”

Pubblicato il 25 Agosto, 2021

Il medico responsabile del dipartimento di Sanità pubblica di Parma, Rosanna Giordano fa il punto sull’accoglienza dei profughi afgani in città. “Scappano da una situazione che penso si commenti da sola. Terribile. Abbiamo visto tutti le immagini, adesso hanno solo bisogno di trovare un po’ di serenità”. Nel gruppo giunto nella città ducale, composto da 30 persone, ci sono 6 bambini membri di 4 famiglie. Continua la Giordano: “Alcuni bimbi hanno pochi giorni, altri hanno sei anni, c’è bisogno sicuramente di pannolini, di latte, piuttosto che omogeneizzati, magari di frutta quindi tutte quelle cose che possono essere utili in una situazione come questa”. Ma dopo il periodo di quarantena, quale sarà il loro destino? “Non ci sono ancora indicazioni in questo senso”, dice la Giordano, “dopo la prima fase di accoglienza in cui verranno somministrati ai bisognosi beni di prima necessità, attendiamo istruzioni. Parma ha accolto le quattro famiglie, tre all’Hotel San Marco e una al Padus di Trecasali e si occupa di loro per la gestione sanitaria. Abbiamo attivato diverse unità. Intanto le famiglie sono al sicuro, in condizioni igienico-sanitarie congrue. Devono effettuare il tampone all’arrivo, come da normativa e trascorreranno il periodo di quarantena nei covid hotel.  Accanto avranno la Protezione civile, la Croce Rossa e per la parte sanitaria si è mossa chiaramente l’Azienda Usl attraverso la visita all’arrivo da parte dei medici Usca, attivati per far fronte a questo bisogno.  Il Dipartimento di sanità pubblica si occuperà dell’esecuzione dei tamponi e dei controlli nei giorni di quarantena. C’è anche un mediatore culturale che farà da tramite per cercare di capire quali sono i bisogni e le necessità di queste persone. Si tratta di gente che lavora sicuramente sull’asse Nato-Italia, quindi collegate al nostro Paese”

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