« Torna indietro

Ristoratori sul piede di guerra. L’appoggio delle amministrazioni. “Non possono essere sempre e solo i soliti a pagare lo scotto”

Pubblicato il 28 Agosto, 2021

Primo giorno in zona arancione per Comiso e Vittoria, con una serie di restrizioni, più o meno, improvvise che hanno creato malcontenti, disagi, proteste… I ristoratori, la categoria forse più penalizzati da questa situazione sono insorti e non si danno pace per una decisione che ha, ancora una volta, tarpato le ali a qualsiasi possibilità di ripresa del loro settore.

C’è chi fa proclami su Facebook dicendo che il proprio ristorante continuerà a rimanere aperto, chi annuncia sit in di protesta, chi dichiara chiusa la stagione dando la colpa non si sa bene a chi o cosa… La situazione è estremamente difficile e delicata.

Anche da parte delle amministrazioni locali sono arrivate manifestazioni di solidarietà e proposte. Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso ha “assieme agli assessori Alfano e Di Trapani raccolto le condivisibili rimostranze dei nostri concittadini che si occupano del settore ristorazione, ma è chiaro che lo stesso discorso vale per le altre categorie colpite dalle restrizioni della zona arancione, in vigore da oggi a Comiso e Vittoria. Abbiamo condiviso il fatto che l’ordinanza della Regione era un passo obbligato, ma il punto sul quale ci troviamo assolutamente d’accordo è quello relativo alla inattualità delle prescrizioni, che sono rimaste ferme a quelle antecedenti alla campagna vaccinale, ormai aperta a tutte le fasce di età, dai dodici anni in su. Concordiamo sul fatto che non possono essere sempre e solo i soliti a pagare lo scotto e quindi chiediamo al Governo Regionale di farsi autorevolmente e con forza portavoce nei confronti del Governo Nazionale di queste istanze: apertura di tutte le attività commerciali ed artigianali, nessuna esclusa; limitazioni solo per chi non ha il green pass; imposizione dell’obbligo vaccinale a tutti coloro che, per età e condizioni di salute, rientrano tra i soggetti vaccinabili.

“Le nostre imprese stanno resistendo a una crisi senza precedenti – ha detto il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – e l’ordinanza si ripercuote in modo pesante sull’attività di pubblici esercizi e di locali della ristorazione che, adesso, si trovano a dovere gestire il ritorno ad un incubo. I titolari dei locali nel giro di un’ora si sono visti cadere il cielo addosso: come faranno con i dipendenti che avevano già assunto a contratto sino alla fine della stagione? Chi li pagherà? E con le scorte che avevano messo in magazzino? Chi rimborserà queste spese. È una situazione molto pesante”.

Anche a Vittoria, tra i candidati sindaci, c’è molta preoccupazione. Da Salvatore Sallemi a Piero Gurrieri, sono tutti concordi sul fatto che bisogna velocemente trovare una soluzione, che non può essere un ritorno a delle restrizioni così rigide. “Occorre rivedere la normativa del governo nazionale per far sì che i possessori di green pass possano continuare a consumare all’interno dei locali, effettuare prenotazioni e quindi che l’economia possa proseguire in sicurezza – dichiara Salvo Sallemi – Interdire l’accesso a chiunque è una misura ormai anacronistica: i mezzi per contrastare la pandemia ci sono e sono i vaccini quindi occorre adeguare le restrizioni”. Gurrieri propone anche che “Musumeci predisponga un fondo regionale di solidarietà, dando mandato alle organizzazioni di categoria operanti in ambito provinciale di stimare, esercizio per esercizio, il pregiudizio legato all’attuazione dell’ordinanza in termini di ripiano economico per le scorte alimentari deperibili, per le indennità e salari da corrispondere agli lavoratori, e per il “fermo” delle attività non solo ristorative bloccate, in modo da corrispondere a sportello almeno i costi di un provvedimento del quale gli operatori commerciali non sono responsabili.”

About Post Author