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Avezzano, hub di prima accoglienza e di smistamento nell’interporto: “gli afghani recuperano tranquillità e serenità”

Pubblicato il 30 Agosto, 2021

“Dopo un viaggio infernale ed aver temuto per giorni di non farcela a lasciare la loro terra dove è tornato il regime talebano, i profughi afghani adulti dormono e si riposano per recuperare tranquillità e serenità, per poi ricominciare una nuova vita in un paese di cui conoscono ed apprezzano cultura ed abitudini. I bambini invece giocano e si divertono.

Insomma, il clima con il passare delle ore è sempre più sereno”. E’ uno di coloro che è in prima linea, il direttore dell’agenzia regionale abruzzese di Protezione civile, Mauro Casinghini, a raccontare la giornata tipo dei profughi fuggiti dall’inferno afghano ospitati nell’hub di prima accoglienza e di smistamento nell’interporto di Avezzano (L’Aquila). 

Nel campo base gestito dalla Croce rossa italiana e dalla stessa Protezione civile, oggi ci sono oltre 1.200 persone e come sottolinea Casinghini, gli arrivi “per ora sono finiti, anche in ragione delle grandissime difficoltà degli imbarchi all’aeroporto di Kabul e alla scadenza temporale per lasciare il Paese, del 31 agosto”. 

Secondo il programma, l’hub chiuderà entro il 2 settembre prossimo: la permanenza nell’hub è di 48 ore, cinque giorni negli alberghi a completamento dei sette giorni di quarantena. Le persone arrivano all’aeroporto di Fiumicino “dove dopo giorni di terrore vengono accolti nel terminal cinque e dove vengono tamponati e ricevono una prima assistenza – spiega ancora Casighini – In quel momento, cominciata la quarantena di sette giorni, vengono inviati ad Avezzano dove vengono visitati, assistiti, accuditi e messi in lista per il vaccino, con l’ausilio di medici e mediatori e naturalmente di Pc, Cri e personale del commissario per la emergenza. Nelle 48 ore nelle tende, prevalentemente si rilassano per recuperare le forze dopo giorni terribili“. (fonte: Ansa). 

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