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Torino, crollo palazzina, oggi i funerali del piccolo Aron: le parole di Nosiglia

Pubblicato il 31 Agosto, 2021

Si stanno celebrando questa mattina, 31 agosto, dalle ore11 nella parrocchia di Sant’Antonio Abate, i funerali del piccolo Aron, rimasto ucciso nel crollo della palazzina di strada Bramafame, lo scorso 24 agosto, a Torino. La madre aveva lasciato l’ospedale CTO il giorno successivo, mentre restano ricoverati gli altri giovani feriti.

La famiglia del piccolo Aron, anche se di religione musulmana, ha scelto la celebrazione del rito cattolico.

I funerali di Aron: le parole dell’Arcivescovo Nosiglia

L’arcivescovo Cesare Nosiglia ha voluto farsi presente con la famiglia e la comunità parrocchiale inviando un breve messaggio, che è stato letto dal parroco don Luciano Tiso.

Ecco il testo inviato dall’Arcivescovo:

Dio fa grandi cose per noi, per farci vedere il suo amore. E queste cose grandi a volte le vediamo meglio quando i nostri occhi sono pieni di lacrime.

Guardate, carissimi genitori, carissima comunità: siete riuniti in chiesa per consegnare Aron a Dio. Egli accolga il suo innocente sacrificio e il dolore della sua famiglia oltre che di tutti i cittadini di Torino che hanno espresso la loro vicinanza in questo momento di grave lutto. La tragica morte di Aron e la sofferenza di diverse persone che hanno subìto conseguenze fisiche oltre alla perdita della loro casa, hanno profondamente colpito la cittadinanza. Ora siamo tutti sollecitati all’impegno per sostenere quanti si trovano in difficoltà.

E tutti piangiamo per questa morte improvvisa, prematura, incomprensibile per i pensieri degli uomini.

Ma proprio il fatto di essere qui è qualcosa di grande e di bello. Condividere il dolore, provare a consolarci a vicenda ci fa sentire più vicini, e più fratelli. Ci fa comprendere che siamo tutti nel grande abbraccio di Dio».

Anche io sono con voi, con queste povere parole che affido al vostro parroco. E con me c’è tutta la Chiesa di Torino: che non ha risposte al vostro dolore se non quelle della giustizia. Ma che si sente unita a tutta la vostra comunità nel nome di Dio, il compassionevole, il misericordioso.

Vi benedico di cuore”.

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